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SOTADAS

di Red. - Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)
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SOTADAS (Σοτάδας)

Red.

Scultore di Tespie in Beozia, attivo a Delfi nel primo venticinquennio del V sec. a. C. Nel 1897, a Delfi, non lontano dal punto dove si era rinvenuto il celebre auriga di bronzo facente parte del donario di Polyzalos, venne trovato un blocco squadrato di calcare grigio azzurro con l'iscrizione Σοτάδας Θεσπι[εῦς] ἐποίεσεν. Tale blocco, sia per il materiale, sia per la caratteristica forma delle grappe di fissaggio, fu ritenuto da R. Hampe appartenente alla base del donano di Polyzalos. In tal modo sarebbe stata riconosciuta a S. la paternità dell'auriga (v. delfi). Il blocco firmato da S. è stato però anche riferito al parapetto del muro di terrazzamento arcaico (ἰσχέγαον), sulla terrazza del tempio di Apollo (Courby) e resta quindi incerta l'identificazione proposta (De La Coste Messelière; Marcadé).

Bibl.: Th. Homolle, in Mon. Piot, 1897, p. 173 ss.; A. Furtwängler, in Sitzungberichte der Münchener Akademie, 1907, p. 157 ss.; H. Pomtow, ibid., 1907, p. 319 ss.; F. Courby, Fouilles de Delphes, II, Parigi 1915-17, p. 234 ss.; F. Schober, in Pauly-Wissowa, Suppl. V, 1931, c. 137, s. v. Delphoi, n. 227 A; R. Hampe, in Arch. Anz., LV, 1940, p. 655 ss.; id., Der Wagenlenker von Delphi, in Brunn-Bruckmann, Denkm., 1941, tav. 786-790; P. de La Coste-Messelière, in Rev. Arch., 1941, p. 150 ss.; J. Marcadé, Recueil des signatures de sculpteurs Grecs, I, Parigi 1953, p. 102; G. Lippold, Griechische Plastik, in Handbuch der Archäologie, III, i, Monaco 1950, p. 113.

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