sostanza P
Primo trasmettitore peptidico, scoperto nel 1930 da John H. Gaddum e Ulf Sfante von Euler. È un neuropeptide costituito da undici amminoacidi posti in sequenza lineare, prodotto in varie zone sia del sistema nervoso periferico sia del cervello. La sostanza P svolge funzioni biologiche anche molto diverse tra loro. Si comporta, infatti, da neurotrasmettitore, quando viene liberata negli spazi sinaptici e si lega a specifici recettori detti NK1 (da neurochinina, una categoria chimica di neuropeptidi); oppure agisce come neuromodulatore degli effetti dovuti a segnali ormonali o nervosi, soprattutto a livello dell’ipotalamo e dell’ipofisi. Ha, inoltre, un’azione vasodilatatrice sui vasi sanguigni e provoca la contrazione della muscolatura liscia e l’aumento della secrezione ghiandolare intestinale, salivare e pancreatica. Si ritiene che la sostanza P abbia un ruolo importante in molti processi infiammatori, stimolando la chemiotassi e l’attivazione dei macrofagi. Poiché il recettore NK1 è molto diffuso in aree cerebrali legate alle emozioni e alla risposta allo stress (come il sistema limbico), studi recenti suggeriscono che essa svolga un ruolo nella depressione. Si è rilevato, infatti, che la somministrazione di antidepressivi porta a un significativo abbassamento delle concentrazioni cerebrali di questo neuropeptide, così come la somministrazione di farmaci che bloccano il recettore NK1 riduce i sintomi depressivi dei pazienti. (*)
→ Depressione; Terapia farmacologica del dolore