SOSO (Σῶσος, Sosus)
Musaicista, che si crede di Pergamo solo perché si ha notizia della sua attività in quel palazzo reale. Il suo lavoro principale costituiva anche una singolarità della reggia pergamena; cioè il pavimento di una sala che, per avervi l'artista raffigurato gli avanzi della cena che gli antichi solevano gettare per terra, lasciando agli schiavi la cura di spazzarli, aveva ricevuto l'appellativo di "sala non spazzata" Plinio (Nat. Hist., XXXVI, 184), traendo certamente dalla sua fonte greca, segnala soprattutto la piccolezza delle tessere di cui il musaicista s'era servito e l'abilità dell'assortimento dei varî colori di esse; ma il gusto di tale rappresentazione era, a giudizio nostro, basso e volgare. Tuttavia al capriccio degli antichi, forse soprattutto ai nuovi ricchi dell'età alessandrina e della fine della repubblica romana, non dispiaceva il veder raffigurate simili lordure, talché si trovano varie imitazioni del pavimento di S., e una firmata da un tal Herakleitos è a Roma nel Museo Lateranense (v. banchetto, VI, p. 63). Altro musaico famoso di S., pure mentovato da Plinio e pure imitato, rappresentava delle colombe posate sul labbro di un bacino. Generalmente si è interpretato il passo di Plinio come se questo quadretto fosse inserito nel medesimo pavimento di cui sopra; ma a torto. Non solamente i due soggetti non hanno nulla di comune, ma il quadretto delle colombe non poteva trovarsi che nel centro di un pavimento, mentre nell'ασάρωτος οἶκος, che era una sala da pranzo, il centro non era libero perché occupato dalla mensa. L'imitazione o forse copia che si trova in Roma al Museo Capitolino (dalla Villa Adriana; v. musaico, XXIV, tav. a colori) è di finissimo lavoro, e richiama il vanto dato da Plinio alla piccolezza delle tessere (se ne contano poco meno di 60 in un cmq.). Altre imitazioni in Napoli, da Pompei.
Bibl.: E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung d. Griechen, Monaco 1923, p. 864 e passim.