SORIA (A. T., 39-40 e 41-42)
La più piccola e la meno popolata delle capitali di provincia della Spagna. Il centro abitato sorge a 1056 m. d' altezza, su una collina lambita dal corso del Duero, dove i páramos della meseta soriana fronteggiano le ultime digitazioni della Sierra Cebollera, pochi km. a S. del sito dell'antica Numanzia. Come questa, il nuovo centro ebbe, e conserva, funzione essenzialmente militare, dominando le comunicazioni fra la costa basca e l'Aragona da un lato e le due Castiglie dall'altro: da Soria era infatti costretto a passare chiunque dalla valle dell'alto Ebro dovesse portarsi verso Segovia e Madrid. Tale funzione ha però perduto molto del suo significato dopo la costruzione della ferrovia Saragozza-Madrid; di più il centro abitato, che sorge in una regione assai povera ed economicamente arretrata, ha finito presto col decadere o col restare pressoché stazionario nell'ultimo cinquantennio.
Attualmente Soria conta appena 8 mila abitanti. È unita da un breve tronco ferroviario con Almazán, sulla linea Valladolid-Ariza, e così congiunta a Madrid.
Monumenti. - La chiesa di S. Domenico, già di S. Tommaso, è romanica, del principio del sec. XIII, con interessanti scene storiche e ornati nei capitelli della facciata. Nella collegiata di S. Pietro sono notevoli gli stalli del coro, e una Deposizione dalla croce attribuita al Tiziano; il chiostro con colonne geminate ha la grondaia a mensole. Notevoli anche la chiesa di S. Nicola di Bari, nonostante il suo pietoso stato di rovina, la chiesa di S. Giovanni di Rabanera, restaurata di recente, quella di S. Giovanni di Duero, il palazzo dei conti di Gomara, oggi del governatore civile.
Storia. - La città, le cui origini sono ancora oscure e che non ebbe grande importanza prima della riconquista, sorgeva, come s'è detto, nei pressi dell'antica Numanzia, che fu prima città iberica e poi romana.
Fu riedificata da Alfonso VII e ricevette privilegi d'esenzione nel 1256 da Alfonso X. Durante la reggenza di donna Maria de Molina la città cadde nelle mani dell'infante Alfonso de la Cerda, ma fu ricuperata con l'aiuto del re di Portogallo. Quando, dopo avere ucciso il fratello Pedro I, Enrico de Trastamare fu proclamato re, Soria, essendosi rifiutata di riconoscerlo, fu da lui ceduta a Bertrand Du Guesclin in compenso dell'aiuto avutone nella lotta contro il fratello; ma i Soriani si levarono in armi, e Du Guesclin chiese a Enrico che questa città gli fosse commutata con un'altra. Nel 1380 Giovanni I radunò in Soria l'assemblea generale, durata un anno, nella quale fu sanzionata la cosiddetta "legge di Soria", che fu inserita nella Novísima Recopilación.
La provincia di Soria. - Una delle provincie della meseta spagnola, la più orientale della Vecchia Castiglia. Corrisponde all'alto bacino del Duero, dalle sorgenti a Langa, e comprende a NE. (valli del S. Pedro, Alhama e Queiles) e a SE. (Manubles, Valdellosa, Deza, Jalon) due lembi pertinenti al bacino dell'Ebro, che si differenziano nettamente per i loro caratteri dal resto del territorio. Questo (10.311 kmq.) è costituito da una confusa chiostra di monti, i cui due assi principali, segnati dal cosiddetto sistema iberico e dalle ultime diramazioni della Sierra de Guadarrama (Sierra Ministra), vengono a incrociarsi nel nodo del Moncayo (2315 m.) all'estremità E. della provincia. Della quale la maggior parte è occupata da aridi paramos sulle due sponde del Duero, mentre verso N. si allarga una fascia di calcari secondarî, che si spinge fin presso Agreda. Tre quarti della provincia è al di sopra dei 1200 m. d'altezza. Il clima è tipicamente continentale, con lunghi inverni ed estati eccessivamente calde: scarse sono le precipitazioni (sotto il mezzo metro in media) e concentrate in pochi giorni dell'anno.
L'economia della regione - eccettuati i due lembi che gravitano verso l'Ebro - è agricolo-pastorale, e l'agricoltura (vite, cereali) vi mantiene metodi primitivi. Insignificante lo sfruttamento delle risorse minerarie, che pur non mancano (ferro ad Agreda; rame, piombo, ligniti, torba, asfalto); a un serio sviluppo si sono opposte e si oppongono la deficienza e la difficoltà delle comunicazioni. La provincia, che conta ora circa 158 mila abitanti, è la meno densamente popolata di tutta la Spagna (15 ab. per kmq.). Un solo centro, la capitale, vi supera i 5 mila abitanti. Intensa l'emigrazione temporanea (verso la Nuova Castiglia) e transoceanica (Argentina), cui si deve se la popolazione ha segnato dal 1910 al 1920 una sensibile diminuzione e resta in sostanza da oltre un trentennio pressoché stazionaria.
Bibl.: Mosquera de Barnuevo, Discurso sobre los linajes de Soria, Soria 1598; La Numantina, Siviglia 1612; N. Rabal, Soria, in España, sus monumentos y artes, su naturaleza é historia, Barcellona 1889; T. Ramírez Rojas, Arquitectura románica en Soria, Soria 1894; V. Lampérez, Historia de la arquitectura cristiana espanõla en la Edad Media, Madrid 1908; J. R. Mélida, La iglesia de San Juan de Rabanera en Soria, in Boletin de la Sociedad española de excursiones, 1910; . Llorente, Anuario-Guia de Soria y so provincia, Soria 1910; A. Calzada, Historia de la arquitectura en España, Barcellona 1928; Marqués de Lozoya, Historia del arte hispánico, I, ivi 1931.