sorbo
Pianta dai frutti lazzi, cioè aspri, acidi (v. LAZZO); in un contesto metaforico sta a rappresentare i Fiorentini, cui Brunetto Latini contrappone D. come dolce fico: quello ingrato popolo maligno / ... ti si farà, per tuo ben far, nimico; / ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi / si disconvien fruttare al dolce fico (If XV 65).
Si veda la chiosa del Boccaccio: " Vuol sotto questa metafora l'autore intendere non esser convenevole che tra uomini rozzi, duri, ingrati e di malvagia condizione, abiti e viva un uom valoroso, di gentil animo e di grande eccellenzia ".