sopra (sovra; sor)
Voce di frequenza abbastanza alta nell'opera dantesca: complessivamente oltre trecento presenze in tutte le opere del D. canonico e nel Fiore, mentre è assente nel Detto.
All'interno di tutto il complesso di occorrenze considerate, i casi d'impiego proposizionale (con reggenza di un ‛ nominale ') sono più numerosi di quelli avverbiali nella misura di 2: 1; la stessa proporzione si registra anche tra il numero di presenze di ‛ sopra ' (200 casi) e quelle di ‛ sovra ' (102 occorrenze), forma quest'ultima in cui si avrebbero, secondo il Rohlfs (Grammatica § 260), " influssi gallo-italiani " (per ‛ sor ' vedi 14.).
Va inoltre rilevato che, nella massima parte dei casi d'impiego avverbiale, si presenta la locuzione di ‛ sopra ' (o ‛ di sovra ', solo tre volte), mentre s. funge da vero e proprio avverbio soltanto assai raramente (rispettivamente, 94 e 4 volte).
Ma ecco l'analisi delle presenze nelle singole opere sotto forma di specchietto riassuntivo:
tra questi, i casi di ‛ sopra ' della Vita Nuova sono tutti in prosa, e quelli di ‛ sovra ' in poesia; quest'ultima forma anche nell'unico esempio dalle canzoni del Convivio.
Per quanto riguarda le posizioni notevoli all'interno del verso, ‛ sopra ' è in rima tre volte, in Rime CIII 35, If XXXIII 157 e Pg XXVIII 133, mentre ‛ sovra ' solo in If XVI 121.
La posizione iniziale di verso (anche ‛ assoluta ', cioè coincidente col principio del periodo) è assai più frequente: tra i numerosi casi si possono citare gli esempi più interessanti di Vn VIII 6 11, Rime LXVII 50, XC 41 e 75, CIV 49, If VII 101, XII 116, XIV 28, XXV 22, XXXII 3, Pg V 17, IX 54 e 103, XXXI 93, Pd VII 6, IX 17, XVI 94, XVIII 12, Fiore LXV 1 e CXXXIII 10.
Non sono stati considerati una ventina di casi in cui ‛ sopra ' funziona da vero e proprio prefisso verbale (‛ s. detto ', Cv II IV 8 e 17, XIII 29 e 30, IV V 6, XVIII 2, XXV 4, XXVI 11 e 13; ‛ s. notato ', Cv I IV 1, IX 1, XI 5, IV XVIII 3, XXII 11, XXV 8; e ‛ s. nominato ', Cv I II 16), e infatti è dato talora (per ‛ sopradetto ' e ‛ soprascritto ', nel Convivio e nella Vita Nuova) in grafia unita dagli editori.
Analogamente vanno considerati Cv II III 1 la prima parte sopra divisa, e Pg XXII 79 la parola tua sopra toccata.
Va infine notato che, come preposizione, ‛ sopra ' regge direttamente (nella stragrande maggioranza dei casi) il termine che da esso dipende.
Si hanno solo limitate occorrenze del nesso preposizionale ‛ sopra a ' (ma si tenga presente la possibilità di confusioni grafiche), tra le quali si possono ricordare Rime LVI 6 e CIII 35, Pg XVIII 97 e XIX 59. Inoltre ‛ sopra di ' è presente unicamente in Pd XXIII 115 sopra di noi. Si veda anche oltre, 13.
1. Impiegato come preposizione ha fondamentale valore locale, per indicare posizione più elevata rispetto a un'altra, posta inferiormente e a contatto, che ne costituisce la base, il sostegno, il fondamento: Cv II V 5 dice Salomone: " Chi è questa che ascende del diserto... appoggiata sopra l'amico suo? " (da Cant. 8, 5 " Quae est ista, quae ascendit de deserto ... / innixa super dilectum suum? "); III III 4, e 7 si legge ne le storie d'Ercule... che combattendo con lo gigante che si chiamava Anteo, tutte volte che lo gigante era stanco, e... ponea lo suo corpo sopra la terra disteso... forza e vigore interamente de la terra in lui resurgea; IV XXII 12 e 15 (da Matt. 28, 2-3 " Angelus... revolvit lapidem et sedebat super eum "; ‛ seder s. ' anche in Pg IX 80, sempre riferito a un angelo, quello dell'ingresso del Purgatorio); If IV 118 Colà diritto, sovra 'l verde smalto, / mi fuor mostrati li spiriti magni (cfr. Pg IX 54); VI 36; XIX 128 (cfr. XXIV 67 sovra 'l dosso / fossi de l'arco); XX 91 Fer la città sovra quell'ossa morte (analogo a XIII 149); XXI 51; XXIII 50 (‛ portare s. ', in cui la preposizione, di stato in luogo, assume anche una forte connotazione, a differenza del caso di XIX 128, già citato, dove si tratta di moto a luogo); XXIV 29, XXV 22 (‛ giacere s. ', come in XXIX 67, due volte, e Pd XXV 112 Questi è colui che giacque sopra 'l petto / del nostro pellicano); XXVI 43 Io stava sovra 'l ponte a veder surto; XXIX 80, XXXII 3; Pg I 102 Questa isoletta intorno ad imo ad imo, / là giù colà dove la batte l'onda, / porta di giunchi sovra 'l molle limo; IX 103 (‛ tener le piante '), XIII 63, XXVII 78, XXXII 144 'l dificio santo / mise fuor teste per le parti sue, / tre sovra 'l temo e una in ciascun canto; Fiore LV 13, e pure If XXI 33 sovra i piè leggero (cfr. Pg XIX 8). Qui anche Vn XXXIV 1 ricordandomi di lei, disegnava uno angelo sopra certe tavolette; Cv III V 13; e Pg XII 135.
1. 1. Riferito al corpo umano, o a sue parti, in tale uso vale " intorno ", " addosso ", e simili: Pg XV 128 Se tu avessi cento larve / sovra la faccia, non mi sarian chiuse / le tue cogitazion; XXX 31, e Fiore CLXV 8 convien ch'ella si sia ben ispecchiata, / che sopra lei non aggia fallimento.
1. 2. In questo impiego, spesso il riferimento localistico è figurato, per metafora o per traslato: Vn V 1 una gentile donna... mi mirava spesse volte, maravigliandosi del mio sguardare, che parea che sopra lei terminasse (per altri esempi nell'area semantica della ‛ vista ' si vedano If XXX 47, Pg XXXI 120, come in Pd IX 17, e anche If XII 116): Cv I IV 11 queste macule alcuna ombra gittano sopra la chiarezza de la bontade (si veda IV XXV 12, e, in tutt'altro contesto, Pg XXXIII 111 un'ombra smorta, / qual sotto foglie verdi e rami nigri / sovra suoi freddi rivi l'Alpe porta: " in contrappunto verbale con sotto: tra il sotto delle foglie e il sovra dell'acqua l'Alpe porta... la sua ombra smorta ", così il Mattalia; ma si veda qui sotto 5.); II I 10; III II 12 queste potenze sono intra sé per modo che l'una è fondamento de l'altra... che si fonda sopra essa... Onde la potenza vegetativa, per la quale si vive, è fondamento sopra 'l quale si sente, cioè vede, ode, gusta, odora e tocca (cfr. IV II 7, XVIII 2, Pd XXIV 74 e 90); Pg XXV 71 sì tosto com'al feto / l'articular del cerebro è perfetto / lo motor primo a lui si volge lieto / sovra tant'arte di natura; Pd X 22 (figurato), XVIII 12 (riferito alla mente), e XXI 83 (cfr. Pg XIII 19, Pd VII 6 e, in metafora, XXII 43).
2. Il contatto può anche mancare, e allora l'avverbio si riferisce semplicemente a una posizione ‛ sovrastante ' un'altra (con frapposizione di un certo spazio): Rime LVI 6 I' vidi a voi, donna, portare / ghirlandetta... / e sovr'a lei vidi volare / un angiolel (si noti il nesso preposizionale ‛ sovr'a ', per cui cfr. anche CIII 35 e Pg XVIII 97); Cv II III 11 (da Ps. 8, 2 " elevata est magnificentia tua super caelos "), III V 18, IV IV 20 Meglio sarebbe a voi come rondine volare basso, che come nibbio altissime rote fare sopra le cose vilissime (in un'invettiva contro coloro che tengono le verghe de' reggimenti d'Italia; il verbo, con tale reggenza, ritorna in If IV 96; Pg XXXIII 82, e si veda pure If XXII 115 batterò sovra la pece l'ali); XXIII 6, If VIII 127, XI 3 In su l'estremità d'un'alta ripa / che facean gran pietre rotte in cerchio, / venimmo sopra più crudele stipa, e XI 114 (in contesto astronomico: 'l Carro tutto sovra 'l Coro giace); XIII 136, XIV 142 (cfr. il v. 90), XXI 126 (‛ con andare ', come in XXXI 138, ma con diverso valore), XXII 138, XXVI 142 'l mar fu sovra noi richiuso; Pg II 15 sorpreso dal mattino, / per li grossi vapor Marte rosseggia / giù nel ponente sovra 'l suol marino; VIII 31 (‛ poco s. '), X 81, XII 17, XVII 70, XIX 59 e 89 (‛ trarsi s. '); XXXI 93 la donna ch'io avea trovata sola / sopra me vidi; XXXII 83, Pd II 138 (cfr. XXIV 11), XXIII 28 e 115 (‛ s. di '), XXIX 21 né prima né poscia procedette / lo discorrer di Dio sovra quest'acque (" idest creaturis, unde Genesis, primo, dicitur: ‛ Et spiritus Domini ferebatur super aquas ' ", Benvenuto); pure If XXXIII 73, e, figurato, Fiore CXCVII 2.
Anche Pd I 102 quel sembiante / che madre fa sovra figlio deliro.
2. 1. Con valore sostanzialmente analogo s. si presenta in determinazioni geografiche (in un impiego che ancor oggi si conserva nel linguaggio quotidiano informale, equivalente pressappoco ad ‛ a nord ', e simili), quali quella di If XX 63 Suso in Italia bella giace un laco, / a piè de l'Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli, ch'ha nome Benaco, e XXIV 90 ciò che di sopra al Mar Rosso èe (cioè la penisola Arabica: cfr. la voce ARABIA), mentre il caso di Pd VIII 68 la bella Trinacria, che caliga / tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo che riceve da Euro maggior briga, andrà meglio esaminato più oltre (cfr. 5.).
3. In alcuni casi la sovrapposizione è successiva, come in Cv II V 6 (due volte, riferite alle gerarchie angeliche), XIII 7 li sette cieli primi a noi sono quelli de li pianeti; poi sono due cieli sopra questi, mobili, e uno sopra tutti, quieto (cfr. II III 15), e 28, e IV VII 14 le potenze de l'anima stanno sopra sé come la figura de lo quadrangulo sta sopra lo triangulo, e lo pentangulo... sta sopra lo quadrangulo; e così la sensitiva sta sopra la vegetativa, e la intellettiva sta sopra la sensitiva (va per altro osservato che in quest'ultima citazione si tratta piuttosto di un " essere superiore ", per traslato, ma sempre con successione graduale).
Inoltre si veda ancora Cv III VI 4.
4. La sovrapposizione può anche essere un'‛ aggiunta ': Cv IV V 17; If XXIII 16 Se l'ira sovra 'l mal voler s'aggueffa (si confronti quanto annota il Petrocchi, ad l.); Pg IV 6 questo è... quell'error che crede / ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda (" sopra l'altra, non per sviluppo e connessione organica, come per sovrapposizione ", Mattalia); V 17, XXVII 121, Pd XIV 68; e anche Pg XV 72 e Pd XIV 42.
4. 1. Vale piuttosto " oltre ", in Vn VIII 5 8 ciò che al mondo è da laudare / in gentil donna sovra de l'onore, come sostiene il Barbi (cfr. p. 27 n. 8).
5. In certi casi con s. non viene indicata una posizione più alta, ma una prossimità, una vicinanza: così in Rime CIV 49 sovra la vergin onda / generai io costei che m'è da lato (il Contini rileva: " parlandosi d'acque... un sovra l'onde petrarchesco, XXIII 47, è per correzione da presso a l'onde "; il Bosco [D. vicino, Caltanissetta-Roma 1966, 252] nota che in luoghi come If XXIII 95 I' fui nato e cresciuto / sovra 'l bel fiume d'Arno a la gran villa, e ancora If XII 116, Pg XXXIII 111 e Pd VIII 68, " ‛ sovra ' vale ‛ presso ', ‛ all'altezza di ' come... dove è sempre menzione di acque ", con rinvio a Dec. IV 4 15 e Orl. Fur. XI 30. A questi vanno aggiunti pure i casi di Pg XIV 19, Pd XIX 118 e anche If VII 22 l'onda là sovra Cariddi; a parte, discusso più oltre, XIX 107) e If VII 101.
Si potrà esaminare qui anche Pg XVIII 97 Tosto fur sovr'a noi, perché correndo / si movea tutta quella turba magna.
5. 1. Talora la prossimità è in posizione ‛ incombente ': If XXIV 148; Pg V 96 a piè del Casentino / traversa un'acqua c'ha nome l'Archiano / che sovra l'Ermo nasce in Apennino (e pure If XVI 100); XII 102 la chiesa che soggioga / la ben guidata sopra Rubaconte (per cui v. RUBACONTE), e Pd XVI 94 Sovra la porta ch'al presente è carca / di nova fellonia... / erano i Ravignani (si veda quanto dice il Barbi, Con D. e coi suoi interpreti, Firenze 1941, 347 ss.: " Si sa che [le case dei Ravignani]... stavano presso e sopra la porta di San Piero ").
6. Con ‛ specializzazione ' del suo ambito semantico, la preposizione può essere pure riferita a movimento dall'alto in basso, verso o incontro alcunché (per lo più in dipendenza da un verbo esprimente tale movimento): Rime LXV 5 de' suoi razzi sovra 'l meo cor piove / tanta paura (cfr. Pd XXXII 88); Cv III VII 2 La prima bontade manda le sue bontadi sopra le cose con uno discorrimento (figurato, dal commento di s. Tommaso al De Causis, lect. XX " Prima enim bonitas influit bonitates supra res omnes influxione una "; in precedenza, lo stesso concetto era stato espresso con la frase la divina bontade in tutte le cose discende); If XIV 32 Alessandro in quelle parti calde / d'Indïa vide sopra 'l süo stuolo / fiamme cadere infino a terra salde (anche qui, al v. 28, l'immagine della pioggia); XIX 9 (per estensione semantica), e anche Pg XXV 45.
Sostanzialmente analogo il caso di If VI 15 Cerbero... / con tre gole caninamente latra / sovra la gente che quivi è sommersa (quasi a complemento e rincalzo della piova / etterna, maladetta, fredda e greve).
Con valore più decisamente figurato, in Pg VI 101 giusto giudicio da le stelle caggia / sovra 'l tuo sangue (ad Alberto tedesco), e in Fiore XXXII 8 Malabocca... fu 'l nemico che più mi v'affese, / ma sopra lui ricaddor poi le sorte (pure in CCV 6).
7. Per estensione, il riferimento può anche non essere di tipo spaziale, ma di ambito più ampio, a indicare una generica ‛ superiorità ' di un termine rispetto a un altro (o a tutti gli altri messi a confronto): Rime dubbie XXX 9 la cornacchia... parea sopra gli altri [uccelli] bella; Cv I VIII 8 l'onestate... è sopra ogni utilitade (identico sintagma in IV IV 11); II VIII 15, III XI 7, If XXXII 13 Oh sovra tutte mal creata plebe; Pd X 48 sopra 'l sol non fu occhio ch'andasse (da confrontare con Act. Ap. 26, 13 " supra splendorem solis... lumen "); XXVI 45; Fiore CXVIII 5 Ancor borghesi sopra i cavalieri / son oggi tutti quanti, e inoltre Pd XXI 86.
Qui pure Fiore LXV 1 Sovr'ogne cosa pensa di lusinghe, e CXXXIII 5.
7. 1. Tale superiorità può estrinsecarsi addirittura in un ‛ dominio ': Vn II 7 Amore segnoreggiò la mia anima... e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria... che me convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente (ancora ‛ signoria s. ', in Rime XC 75); XII 7 la forza che io tegno sopra te (e cfr. Rime CXVI 63 la valle del fiume / lungo il qual sempre sopra me se' forte, in cui il soggetto è ancora Amore); Rime LXVII 83; Cv II IX 6 (analogo a III X 4), IV XIX 7 Tu [o Dio, hai]... posto lui [l'uomo] sopra l'opere de le mani tue (da Ps. 8, 7 " constituisti eum super opera manuum tuarum "); Pg XXVII 142 io te sovra te corono e mitrio.
Tra questi casi va considerato pure If XIX 107 colei che siede sopra l'acque, nel senso biblico (Apoc. 17, 15 e 18), di ‛ signoria ', ‛ dominio ' (" l'acque: secondo la fonte simboleggiano ‛ Populi... et gentes et linguae ' [Apoc. 17, 15], che per San Giovanni erano le nazioni dominate politicamente dall'Impero, per Dante sono i popoli sottomessi spiritualmente alla Chiesa ", Sapegno).
Qui senz'altro anche Pd XIX 83 se la Scrittura sovra voi non fosse, passo per il quale il Mattalia annota: " in Mon. III, 4, con citaz. di Sant'Agostino: ‛ titubabit fides, si divinarum Scripturarum vacillat auctoritas ' ".
8. Nella lingua antica (più spesso che in quella attuale) anche nel senso di " contro " (si vedano i numerosi esempi riportati dal Tommaseo, e si aggiungano, fra gli altri, i due luoghi del Libro de' vizi e delle virtudi del Giamboni, a c. di C. Segre, Torino 1968, a XXIV 9 e 13): Pg XII 53 Mostrava come i figli si gittaro / sovra Sennacherìb; Fiore CCIII 5 Lo Schifo sopra me forte correa, e CCV 5 (analogo).
Anche, per traslato, Rime LXVII 50 e If XXXII 134 O tu che mostri per sì bestial segno / odio sovra colui che tu ti mangi.
9. Con termini indicanti ‛ trattazione ', ‛ argomento ', e simili, la preposizione equivale a " intorno ", " riguardo ": Vn XVI 1 mi mosse una volontade di dire parole... sopra lo mio stato (cfr. Cv II XIV 14 secondo che dice Tommaso sopra lo secondo de l'Etica, come in IV VIII 1); XXV 6 (‛ rimare '), XXVII 1 (‛ pensare '), Rime XC 41 giudicar si puote effetto / sovra degno soggetto (cfr. Cv IV IX 15).
Si veda inoltre Cv II I 15, II 2 passionata di tanta misericordia si dimostrava sopra la mia vedovata vita, che li spiriti de li oculi miei a lei si fero massimamente amici (cfr. Vn VIII 6 11); XIII 7 (fare considerazione sovra una comparazione); III Amor che ne la mente 4, IV I 9 io intendo riducer la gente in diritta via sopra la propia conoscenza de la verace nobilitade; II 18 (abbastanza anomala), VI 2, XII 5 (paura grande e sollicitudine sopra l'acquisto), XVII 1, XXI 10 (‛ accordarsi s. '), XXIV 7 (‛ scrivere s. '), XXVI 1 (‛ ragionare ', come in XXVII 1), If XXIII 125 vid'io maravigliar Virgilio / sovra colui ch'era disteso in croce; XXIX 23 (e cfr. il v. 29), Pg XVIII 86, Fiore CXXXIII 10 pezz'ha ch'una truffola [" chiacchiera calunniosa ", Parodi] levaste / sopra 'l valletto; e in metafora, Pd III 27 sopra 'l vero ancor lo piè non fida.
Inoltre, potrà venire considerato analogo ai casi precedenti Fiore CXXXVII 11 sì ve ne doniam già la sagina [" possesso "] / e sopra tutto vi vogliam far carte, " di tutto vi vogliamo attestare il possesso con... strumenti notarili ", Petronio.
10. L'impiego avverbiale di s. è, in D., attestato assai scarsamente: solo in Rime CII 32 così dinanzi dal sembiante freddo / mi ghiaccia sopra il sangue d'ogni tempo (" mi diventa ghiaccio addosso [nelle vene] il sangue in ogni stagione, faccia caldo o freddo, perché la sua donna ha sempre sembiante freddo ", Barbi-Pernicone), e in Fiore I 11 la seconda [saetta del Dio d'Amor] ... mi mise sopra gran freddore (anche Pd XXVIII 31 per Sopra seguiva il settimo).
Inoltre ‛ lì s. ', solo in Pg XXIX 76 vidi le fiammelle andar davante, / lasciando dietro a sé l'aere dipinto, / e di tratti pennelli avean sembiante; / sì che li sopra [" lo spazio d'aria sovrastante. L'espressione avverbiale fa da soggetto di rimanea ", Sapegno] rimanea distinto / di sette liste.
11. Assai più spesso l'avverbio si unisce alla preposizione ‛ di ' a formare la locuzione ‛ di s. ', con valore analogo a quello avverbiale del semplice ‛ sopra '.
Talora questo valore è abbastanza generico, all'interno di un riferimento di tipo spaziale, reale o figurato (" al di sopra " e simili): If XV 2 Ora cen porta l'un de' duri margini; / e 'l fummo del ruscel di sopra aduggia, / sì che dal foco salva l'acqua e li argini, e 49 (Là sù di sopra, riferito alla vita terrena, come in XXXIII 157); XVI 121, XXVI 53, XXXI 63, Pg V 117, VI 47 (cfr. VIII 127 e XXVI 59), IX 100 Lo [‛ scaglion '] terzo... di sopra s'ammassiccia; XXIX 52, XXX 20 fior gittando e di sopra e dintorno; Pd XXXI 36 i barbari... / veggendo Roma e l'ardüa sua opra, / stupefaciensi, quando Laterano / a le cose mortali andò di sopra (in contesto metaforico; diverso è l' ‛ andare di s. ' di Pg VIII 127, già citato); Fiore XXVIII 10 Gelosia fece fondar un castello ... / E sì vi fece far quattro portali / con gran torri di sopra imbertescate, e XC 10.
11. 1. Più spesso la locuzione si presenta con il valore di " precedentemente " (con riferimento ‛ interno ' a una narrazione), peculiare della prosa e della poesia dai modi prosastici; in tale uso si accompagna in prevalenza a verbi che appartengono all'area semantica della ‛ trattazione letteraria ' (in dipendenti, frequentemente incidentali introdotte da ‛ come '), quali ‛ ragionare '(Vn XVI 11 Questo sonetto si divide in quattro parti, secondo quattro cose ... che sono di sopra ragionate; qui l'avverbio ‛ modificatore ' - meglio, ‛ specificatore ' - precede il termine - in genere il participio passato - cui si riferisce, con un procedimento d'inversione che tende a mettere l'accento sul primo elemento; ancora in Cv I IX 2, IV IX 1, XX 4 e XXVI 5; lo stesso modulo, con altro verbo, in Vn XIX 20, XXII 17, Cv II XIII 7, XV 9, III III 12, VII 12, XII 3, IV XIII 7, XXII 10, XXVIII 16, XXX 1, e Fiore CLIII 2; il verbo ‛ ragionare ' ritorna pure in Cv III IX 1); ‛ toccare ' (Cv I II 12), ‛ nominare ' (I I 9, con ‛ inversione ', come in IX 8 e IV I 3); pure ‛ far menzione ' (II XII 1, IV VI 12), ‛ allegare ' (Vn XXX 1), o ‛ sermonare ' (Fiore CLIII 2).
Inoltre con verbi quali ‛ manifestare ' (Vn XXII 17, Cv I XII 13, II XV 9), ‛ mostrare ' (Cv I VII 5, III III 2 e 12, IV XIII 7, XXVIII 16), ‛ dimostrare ' (III XII 3 e IV XXX 1), ‛ provare ' (I VI 9, IV XXX 5), ‛ far menzione ' (II XII 1), ‛ narrare ' (II XIII 7, III VII 12, IV XXII 10), ‛ scrivere ' (Vn XIX 20), fino a ‛ parlare ' (Cv IV XXIII 3; cfr. IV VI 10, e v. pure Pd V 48 intorno di lei [la convenenza] / sì preciso di sopra si favella) e all'onnivalente ‛ dire ' (Cv I IV 13, XI 16, XII 6 e 11, II II 9, III 7, VI 1, IX 1, XI 9, XV 1 e 8, III III 2, VI 13, VIII 20, XII 4 e 12, XIV 1, IV V 4 e 10, X 1, 5 e 8 [due volte], XVIII 6, XXII 4, XXIII 9 e 15, XXVII 3; con questo verbo i casi di ‛ inversione ' sono proporzionalmente più rari, come in Cv II VI 1, XI 1, III XII 4, XIII 10, IV XVI 10, XIX 3, XXIV 1 e 7, XXVIII 14, due volte).
Andranno qui anche le occorrenze di Cv II XIV 21 come di sopra pare; IV VI 1 Di sopra, nel terzo capitolo di questo trattato, promesso fue di ragionare de l'altezza de la imperiale autoritade; XII 20 la questione mossa di sopra, e Pd VI 98 quei cotali / ch'i' accusai di sopra.
12. Il sintagma avverbiale si trova talora, con un sostantivo, ad aver funzione aggettivale (modificando appunto un nominale). Riferendosi all'ambito della ‛ trattazione ', equivale a " precedente ": Vn XIX 15 Questa canzone... la dividerò più artificiosamente che l'altre cose di sopra; Cv II IV 8 e 15 (le ragioni di sopra, come in IV XI 1), e VII 9.
In altri casi, ha riferimento ‛ localistico ' vero e proprio (‛ esterno ' alla narrazione), col valore di " superiore " e simili: Cv III III 2 la circunferenza di sopra, lungo lo cielo de la luna; VI 4 (ciascuno Intelletto di sopra), e anche Pg XXVIII 133 a tutti altri sapori esto è di sopra.
13. Il complesso ‛ di s. ' può fungere anche da preposizione, in unione appunto con ‛ da ' (Pg XXIX 150 giurato avria... / che tutti ardesser di sopra da' cigli), e, in tre casi, con ‛ a ': Pg XVII 137, Pd XXV 98 ‛ Sperent in te ' di sopr'a noi s'udì, e XXX 57 io compresi / me sormontar di sopr'a mia virtute (" me supercrescere... ultra virtutem solitam ", Benvenuto).
14. In If XXIX 40 Quando noi fummo sor l'ultima chiostra / di Malebolge... / lamenti saettaron me diversi, si presenta, unico caso dantesco, ‛ sor ' per ‛ sopra ', con un impiego analogo a quello di IX 3 venimmo sopra più crudele stipa (per cui cfr. 2.; per le varie lectiones facilio-res del passo, per lo più in direzione normalizzante, si veda Petrocchi, ad l.).
L'esiguità dell'attestazione due-trecentesca, tanto in forma ‛ libera ' preposizionale (si possono citare esempi nella canzone di Re Federico Poi ke ti piace, amore, al v. 18 " voi ke siete fiore, / sor l'altre donne avete più valore ", secondo la Crestomazia del Monaci, da confrontare con Panvini, XIII 228; nella Disputatio rosae cum viola di Bonvesin da la Riva, 30 [Contini, Poeti]; nei Conti di Antichi Cavalieri, " el facto ormai sor voi rimagna ", Monaci, op. cit., p. 488 riga 113; e nel Novellino, in Segre-Marti, Prosa, 823 riga 48), quanto nella composizione nominale e verbale (numerose presenze in Guittone), e, soprattutto, la riconducibilità di tale esemplificazione a una matrice culturale definita (quella ‛ francesizzante '), farebbero propendere più decisamente per l'ipotesi del francesismo. Tale ipotesi risulta rafforzata da forme quali ‛ sorcotto ', nel Fiore, o ‛ sorcoitanza ' (dal francese sorcuidance) in Giacomo da Lentini Ben m'è venuto 31: si veda quanto dicono al riguardo B. Migliorini (Storia della lingua italiana, Firenze 1960, 171) e T. E. Hope (Lexical borrowing in the Romance languages, Oxford 1971, 96 e 122).