SCHANDORPH, Sophus Christian Frederik
Poeta e romanziere danese, nato a Ringsted l'8 maggio 1836, morto a Copenaghen il 1° gennaio 1901. Si laureò con una dissertazione su Gozzi e Goldoni; come romantico s'iniziò anche alla poesia con un'abbondante produzione lirica (1863-75: raccolta più tardi in Samlede Digte, ældre og nyere, 1882). Ma già l'Epistola in versi da Roma, dove soggiornò per la prima volta nel 1877, rivela la nuova posizione spirituale da lui conquistata.
Lo Schandorph fu infatti uno dei più caldi "convertiti", quando Brandes rivoluzionò in Danimarca tutta la vita spirituale e letteraria. Natura, realtà, democrazia, religione dell'umanità divennero i suoi pensieri dominanti. E ad essi ispirò tutta la sua nuova produzione: romanzi, racconti, drammi.
L'opera migliore è la narrativa (Fra Provinsen, 1876; Fem Fortællinger, 1879; Smaafolk, 1889; Thomas Friis Historie, 1881; Ett Aar i Embede, 1883; Skovfogedbørnene, 1884; Det gamle Apothek, 1885; Wilhelm Vangs Studenteraar, 1894; Frigjort, 1896; Frøken Gram, 1897; Alice, 1898; Helga, 1900, ecc.). Motivo prediletto è la vittoria della natura, della sanità dei sensi, dell'intelletto pratico. E vi si sente non di rado la tesi. L'amore della cultura, che condusse lo Sch. a frequenti viaggi in Italia e in Francia (v. Fremmed og hjemligt, 1885; Fra Isle de France og fra Sorø Amt, 1888, col grazioso racconto Den store Mademoiselle, d'ispirazione molieresca; Fra Udlandet og fra Hjemmet, 1890; Paa Reise, 1891, ecc.) non affievolì, nei momenti migliori, l'istintività della sua vena; e nel romanzo realistico danese dell'epoca, la sua prosa, di grana grossa, ma schietta, è stata una delle forze vive.
Opere: Fortællinger, voll. 2, Copenaghen 1901; Romaner, voll. 6, Copenaghen 1904-905.
Bibl.: G. Brandes, in Samlede Skrifter, I; G. af Geijerstam, in Ur Samtiden, Stoccolma 1883; H. Brix, Danmarks Digtere, Copenaghen 1925; V. Andersen, Den danske Litteratur i d. XIX Aarhundrede, ivi 1925.