SOPATROS (Σώπατρος)
1°. - Scultore figlio di Theodoros, di Demetriade operante intorno al 200 a. C., conosciuto per due firme su basi di Delfi, una per la statua di Pasichon sacerdotessa di Eileithyia, dedicata dal marito e dai figli prima del 189 a. C. e l'altra per statua ignota. Quasi certamente si riferisce a lui la firma mutila, pure su base delfica con la terminazione del nome e la prima lettera del patronimico, giacché l'unico artista cui potrebbe riferirsi, S. di Tebe, suole far seguire al nome il patronimico, non l'etnico.
Bibl.: Th. Homolle, in Bull. Corr. Hell., XXIII, 1899, p. 386 s.; H. Pomtow, in Dittenberger, Sylloge3, n. 602; id., Delphica, II, p. 96, n. 6; id., in Klio, XV, 1917-18, p. 53, n. 74; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, III A, 1927, c. 1007, s. v., n. 14; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXI, 1937, p. 285, s. v. Sopatros II; G. Lippold, Griech. Plastik, Handb. d. Arch., Monaco 1950, p. 351; J. Marcadé, Recueil des signatures de sculpteurs Grecs, I, Parigi 1953, p. 101.