sonnolento
" Assonnato ", " in preda a sonnolenza ": D. paragona sé stesso, dopo aver accolto nella mente il ragionamento persuasivo e manifesto del maestro in risposta alle sue domande, a un om che sonnolento vana (Pg XVIII 87), " quasi dica ‛ rimaneva vacuo da ogni egregia cogitazione ' " (Landino).
L'immagine della sonnolenza, su cui D. insiste anche al v. 88 (v. SONNOLENZA), è nata per alcuni critici dall'accidia di cui si purgano le anime della quarta cornice (" Dinota l'accidia la quale su questo girone si dovea purgare ", Vellutello) e della quale egli si riconosce colpevole (" dice ‛ sonnolenza ' perocché ella viene da accidia, a denotare che l'A. sentìa di questo vizio ", Ottimo). Ma il Lombardi precisa: " Direi che... il Poeta voglia ricordarci quello stesso che nel IX° della presente Cantica pur ci ricorda, che seco ‛ avea di quel d'Adamo ', e che perciò ogni notte pativa di sonno ".