SOMMA Perugina (Summa Perusina)
Nella biblioteca del capitolo di Perugia è conservato un manoscritto che contiene un'epitome, ossia dei ristretti delle costituzioni dei primi otto libri del codice giustinianeo. Esso fu scoperto dal Niebuhr e pubblicato una prima volta da F. Heimbach, che gli diede il nome di Summa, e poi, più correttamente, da F. Patetta.
Tale epitome appartiene all'ampia letteratura dei breviarî che, nei secoli del primo Medioevo, furono formati per permettere ai legali di quell'età d'intendere i testi giuridici teodosiani o giustinianei che erano loro inaccessibili per la difficoltà dello stile. La lingua di questo breviario, il cui titolo esatto è Adnotationes codicum domini Iustiniani, è barbara e il ristretto è fatto talvolta in modo da svisare il contenuto della costituzione riassunta. Non di rado, tali travisamenti corrispondono alla formazione d'un nuovo diritto consuetudinario delle genti romane. Si ritiene che la Somma Perugina sia sorta nella Campania o nel Lazio, forse a Roma stessa.
Quanto all'età, più probabilmente la sua redazione si deve attribuire alla fine del sec. VII, giacché viene in essa ricordato il prefetto del pretorio, i cui ultimi ricordi si hanno appunto sul finire di quel secolo, mentre non vi si trova menzione d'ufficiali bizantini. Il codice nel quale si conserva è del sec. X. Il testo della Somma Perugina si trova adoperato in un placito romano del 999.
Ediz.: Adnotationes codicum domini Iustiniani, ed. Patetta, in Bullettino dell'Istituto di diritto romano, XII (1900).
Bibl.: M. Conrat, Geschichte der Quellen und Litteratur des römischen Rechts, Lipsia 1891, pp. 56 e 182 seg.; E. Besta, Fonti, legislazione e scienza giuridica, in Storia del diritto italiano, pubblicata sotto la direzione di P. del Giudice, I, i, Milano 1923, p. 180 seg.