solvente
Qualsiasi sostanza capace di scioglierne un’altra, detta soluto. Il s. è il componente presente in una soluzione in maggiore quantità o quello che, allo stato puro, si presenta nello stesso stato di aggregazione della soluzione. Comunemente i s. sono liquidi, nelle condizioni normali di temperatura e pressione; in diversi casi, però, fungono da s. anche metalli o sali fusi o anche gas liquefatti; l’acqua rappresenta il s. più comune (è detta talvolta s. universale, perché capace di sciogliere numerose sostanze), ma sono largamente usati moltissimi altri composti (s. non acquosi).
Le caratteristiche più importanti dei s. sono: tensione di vapore, temperatura di ebollizione, calore di vaporizzazione, infiammabilità, immiscibilità con altri liquidi, esplosività, tossicità. Fra i numerosissimi campi di applicazione delle varie classi di s., i più importanti sono l’industria delle vernici, degli adesivi, delle fibre tessili, dei grassi, degli esplosivi e la separazione di miscele di composti organici o inorganici.
La maggiore domanda di s. proviene dall’industria delle vernici e dei materiali di rivestimento. In forte aumento è anche il consumo dei s. impiegati per la purificazione dei prodotti nell’industria farmaceutica e per processi estrattivi nell’industria alimentare.
La nocività di molti s. ha stimolato, a partire dagli anni 1990, la ricerca di s. a minore impatto sulla salute e sull’ambiente. Nel campo delle vernici, sempre maggiore interesse vanno assumendo i sistemi alternativi alla tecnologia tradizionale basata sull’impiego di polimeri diluiti in s. organici (mediamente una parte di s. per una parte di polimero). Così, oltre ai sistemi che tendono a diminuire il rapporto s./polimero o a sostituire i s. organici con l’acqua, si è andata affermando anche la tecnologia (detta radiation curing), che adotta formulazioni del tutto prive di s. in cui i monomeri, addizionati di adatti fotoiniziatori, vengono reticolati in loco per irraggiamento con radiazioni ultraviolette.