SOLOFRA (A. T., 27-28-29)
Cittadina dell'Irpinia, in provincia di Avellino, situata, a 400 m. di altitudine, in una valle amena, irrigua e ferace, cinta tutt'intorno da monti alti e pittoreschi. Malgrado qualche rudero d'età romana, è ricordata con certezza solo nel 1042. Fu feudo, fra gli altri, degli Orsini che ancora ne conservano il titolo di principi. Centro industriale fra i più importanti della provincia di Avellino, ebbe e ha ancora rinomatissima l'industria delle pelli con circa 50 concerie. Altra industria locale, un tempo fiorentissima, oggi decaduta, quella del battiloro. È centro di villeggiatura estiva e sede di importanti istituti di beneficenza. Fra i monumenti, degni di menzione, sono il castello medievale semidiruto, il palazzo Orsini cinquecentesco e una fontana settecentesca di ampie dimensioni. Peculiare sua ricchezza è il tempio di S. Michele, monumento nazionale, con facciata e campanile del sec. XVI e l'interno del sec. XVII. Ha quadri di Francesco Guarini (scuola napoletana del '600) nelle due crociere, fini sculture in legno nelle porte, nell'organo, nel pergamo, nell'abside, riproducenti episodî del Vecchio e del Nuovo Testamento. Il territorio comunale ha un'estensione di 21,92 kmq., a coltivazioni varie e feraci (predominante il castagno, fattore di bellezza e di ricchezza), e una popolazione di 6503 ab. (1931).