solo
Aggettivo (e pronome) di media frequenza nell'opera dantesca (quasi centocinquanta presenze, escludendo i casi di dubbia attribuzione all'aggettivo o all'avverbio), con attestazioni tanto in poesia, in prevalenza nella Commedia (un'ottantina di casi, di fronte alla quindicina delle Rime e dei versi della Vita Nuova), quanto in prosa (nel Convivio, una trentina di volte); compare inoltre nel Fiore (otto occorrenze) mentre sembra assente dal Detto.
Si presenta in rima con una certa frequenza (tra gli altri, si vedano Rime LXXIII 122, If XIV 36, XVII 44, XXI 128, Pg IV 23, XIV 4, XX 35, Pd XVIII 134, XXI 77, XXII 65, XXIV 131), e altrettanto spesso nell'altra posizione ‛ forte ', a principio di verso (come in If V 129, VIII 91, Pg VI 59, XXXII 94, Pd XXXII 125).
Il diminutivo ‛ soletto ' si registra una volta nelle Rime (CIV 16) e nel Fiore (LX 1), due nell'Inferno (XII 85 e XVIII 94), e quattro nel Purgatorio (VI 59, XXII 127, XXIII 93 e XXVIII 40), sempre in rima (fatta eccezione dell'ultimo caso del Purgatorio).
1. Quando si riferisce a una persona, l'aggettivo trova il suo impiego più generale a denotare l'assenza di compagnia (o di vicinanza) da parte di altre persone; in quest'uso si accompagna per lo più a verbi ‛ di stato ', quali ‛ essere ': Vn XXIII 28 81 mi partia... / e quand'io era solo, / dicea; If V 129 (è il soli eravamo e sanza alcun sospetto di Francesca; " attraverso la solitudine... par d'intravvedere un'oscura, inconfessata ricerca d'incontri ", Mattalia), e Pg IX 43; con riferimento a cosa, If XIV 36 lo vapore / mei si stingueva mentre ch'era solo; anche in frase negativa, in If VI 55, Pg XIV 4 Non so chi sia, ma so ch'e' non è solo (in rima, come nel caso precedente); inoltre, con ‛ trovarsi ' (Vn XXXI 15 58; ‛ trovare ', in Pg XXXI 92); ‛ seder(si) ' (Pg VII 131 e XXXII 94); ‛ vivere ' (Pd XVIII 134 colui che volle viver solo, " solitario ": s. Giovanni Battista); e, ancora, con verbi più genericamente ‛ di situazione ', come ‛ rimanere ' (Pg IV 45 0 dolce padre, volgiti, e rimira / com'io rimango sol, se non restai; cfr. Vn XIV 12 11); ‛ andare ' (If XXI 128 sanza scorta andianci soli, e XXIII 1); ‛ ritornarsi ' (If VIII 91; e si veda pure ‛ venire ', in proposizione negativa, in Pg XXI 29). Qui anche, figurato, Pg XXXII 60.
1.1. Più che di solitudine fisica vera e propria si tratta di solitudine psicologica (cioè di mancanza di aiuti, sostegno, difesa, ecc.), in Pg VI 113 Roma... piagne / vedova e sola, e dì e notte chiama: " Cesare mio, perché non m'accompagne? " (cfr. l'ediz. Petrocchi, ad locum).
1.2. Analogamente, per una solitudine fisica che riflette una lontananza psicologica (qui di carattere storico-culturale), nel passo di If IV 129 Vidi quel Bruto che cacciò Tarquinio, / Lucrezia, Iulia, Marzïa e Corniglia; / e solo, in parte, vidi 'l Saladino (cfr. pure XII 118).
La questione dell'interpretazione (cui è collegata l'interpunzione da dare al verso) di Pg XXIX 26 Eva ... / là dove ubidia la terra e 'l cielo, / femmina, sola [ma la '21 non ha la virgola] e pur testé formata, / non sofferse di star sotto alcun velo, è stata risolta da U. Bosco (D. vicino, Caltanissetta-Roma 1966, 280) che spiega: " Eva... ha disobbedito... la creatura che meno avrebbe dovuto presumere di sé, essendo donna; essendo sola, mentre la compagnia persuade al coraggio, all'ardimento: essendo stata formata allora allora ".
1.3. Con significato sostanzialmente uguale, ma riferito a luogo, s. assume il valore di " solitario ", " deserto ", da confrontare con quello, analogo, di ‛ solingo ' (v.): in tale accezione è presente solo in Pg XXIV 130, in rima (dove la strada sola è quella della balza dei golosi).
2. Il rafforzamento del valore dell'aggettivo si ha col sintagma ‛ tutto s. ', come in If XVII 44 su per la strema testa / di quel settimo cerchio tutto solo / andai (da notare la posizione in rima e il forte enjambement, come in Fiore CXXX 9), e Fiore CXL 11 (i' tutta sola).
Il sintagma ‛ solo a solo ' compare in Fiore CLX 1.
3. In quest'accezione è impiegato talora ‛ soletto ', che, sempre riferito a persone, più che di vero e proprio diminutivo, ha spesso (anche) un valore intensivo (nel senso appunto di " tutto solo "; si tratta però, in tutti i casi, di un termine sempre fortemente connotato, in senso psicologico, rispetto al semplice positivo): così in Rime CIV 16 (in rima, come in tutti gli altri casi, escluso quello di Pg XXVIII 40), If XII 85, Pg XXIII 93 Tanto è a Dio più cara e più diletta / la vedovella mia, che molto amai, / quanto in bene operare è più soletta (si noti qui come soletta faccia da riscontro a vedovella, con una immagine, insieme, amorosa nella passione di toni tenui e delicati nel ricordo); XXVIII 40, e Fiore LX 1; anche in Pg XXIII 127 (io soletto).
In qualche caso, la partecipazione psicologica giunge fino alla compassione, al compatimento, com'è perspicuo in If XVIII 94 Lasciolla quivi, gravida, soletta.
Un ulteriore rafforzamento si ha con la reduplicazione ‛ solo soletto ' (mentre mancano esempi di ‛ solo solo ' in D.), in Pg VI 59 (a principio di verso): un'anima... posta / sola soletta.
4. Al plurale, in assenza di articolo, l'aggettivo esprime una limitazione verso l'esterno, circoscrivendo l'ambito delle persone di cui si parla (‛ valore paucale inclusivo ') Pg IV 23, XIV 130, XV 40 Lo mio maestro e io soli amendue / suso andavamo (e anche XXIX 4, dove vale piuttosto " solitario "). Si veda pure Pg XXIV 133 Che andate pensando sì voi sol tree?
5. Talora, non è tanto la presenza fisica quella che viene a escludersi, ma la partecipazione attiva di altre persone, come in Pg VIII 132, Pd II 126, V 24, VIII 32 si fece l'un più presso a noi / e solo incominciò (cfr. Pg V 67), XXI 77 (in rima) e XXVI 92.
Anche, figurato, in Vn XIX 8 22 Sola Pietà nostra parte difende.
Tale valore è più chiaro quando l'aggettivo si accompagna con I pronomi personali, per lo più precedenti: Rime CVI 41 0 cara ancella e pura / ... tu sola fai segnore (pure in If VIII 89 Vien tu solo, e quei sen vada, e XXII 117, dove equivale quasi a ‛ da solo ', e pure, con probabile tmesi, in I 86); If II 3 Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno / toglieva li animai che sono in terra / da le fatiche loro; e io sol uno / m'apparecchiava a sostener la guerra / sì del cammino e sì de la pietate; e ancora If X 89, e 91 Ma fu' io solo... / colui che la [Firenze] difesi a viso aperto (anche Vn XXXIII 3 per lui solo).
5.1. Il pronome può anche seguire (e il significato, anche se sostanzialmente analogo al precedente, si approssima a quello, avverbiale, di " soltanto "): Rime dubbie XXVIII 11 Sola tu sei la mia luce (anche in Pg XX 35, con enjambement); Pg XX 122 al ben che 'l dì ci si ragiona, / dianzi non era io sol (cfr. Vn XXIII 11 17, con valore aggettivale); Vn XXVI 12 10 (non... sola sé... / ma ciascuna...), e Rime LXII 13.
Qui pure, se va accolta l'integrazione di Busnelli-Vandelli, Cv II III 10 quella somma Deitate che sola [sé] compiutamente vede (" Il sé, mancante nei mss. e indispensabile, sta meglio dopo che avanti a sola... ‛ sé sola ' può dar luogo ad equivoco, potendosi intendere che la ‛ Deitade ' vede solamente sé ", con rinvio all'analoga frase di II V 11; l'aggettivo, riferito alla divinità, ritorna in III VII 5, IV IX 3, XX 3 e 7 - in tutti e due i casi al maschile singolare e posposto, e quindi considerabile anche, meno bene, come avverbio -, Pg XXVIII 91, Pd XXIV 131 e XXXIII 124-125 O luce etterna che sola in te sidi, / sola t'intendi, e da te intelletta / e intendente te ami e arridi!; e anche V 9).
6. L'aggettivo può essere preceduto dall'articolo (determinato o indeterminato) o da un aggettivo (pronome) dimostrativo - mentre nei casi considerati sopra si univa sempre direttamente al sostantivo o al pronome cui si riferiva -: in tal caso esso viene ad assumere valore limitativo in un senso che si potrebbe chiamare ‛ numerico ' (cioè con un significato analogo a quello di " non più d'uno ", " singolo ", " unico ").
Questo impiego si riscontra in Cv I XII 7, II XIII 1 A vedere quello che per lo terzo cielo s'intende, prima si vuol vedere che per questo solo vocabulo ‛ cielo ' io voglio dire; IV XXVIII 17, Pg XIX 145 Nepote ho io di là c'ha nome Alagia / ... e questa sola di là m'è rimasa (e If XXV 149).
6.1. Assai spesso a precedere è l'aggettivo numerale ‛ uno ' (che in tale caso non subisce generalmente il troncamento): Vn XXIII 30, Rime C 11 (con una connotazione avversativa, riflesso del però precedente; qui si ha ‛ un solo ' pronome, come in Cv IV V 8), Cv III III 5, IV IV 1, 4 e 5 in una nave... diversi offici e diversi fini di quella a uno solo fine sono ordinati (in variatio nello stesso paragrafo con più cose ad uno fine sono ordinate; un altro caso al paragrafo precedente); V 18, XV 2 da uno solo la umana generazione discesa non sia, 5, 6 'l Filosofo... vuole una sola essenza essere in tutte li uomini... e Plato vuole che tutti li uomini da una sola idea dependano... che è dare loro uno solo principio, e 8 lo primo uomo uno solo essere stato; XXII 6 (uno solo... è quello che), If VIII 17, XI 98 (con la negazione), Pg XXXII 146, Pd II 68 una sola virtù, XXII 101 la dolce donna dietro a lor mi pinse / con un sol cenno sù per quella scala, / sì sua virtù la mia natura vinse; XXV 102, XXIV 131 Io credo in uno Dio / solo ed etterno; XXXIII 71 O somma luce... / fa la lingua mia tanto possente, / ch'una favilla sol de la tua gloria / possa lasciare a la futura gente (" una particella anche minima, una sola favilla ", Sapegno), e 113; Fiore LXXVI 14, CLVI 5 (‛ un sol luogo ', anche al v. 10 e in CLXIII 6), CLVIII 8 (pronominale); si veda anche Cv I XII 5 uno e solo (e cfr. If II 139).
6.2. Con altri numerali, in Cv II XIV 4 questi tre movimenti soli, della ‛ Fisica ', e Pd XXV 128 le due luci sole. Si può esaminare tra questi casi anche quello di Cv III II 11 ogni anima... sente, o con tutti i sensi o con alcuno solo.
7. In tale impiego, l'aggettivo può essere anche posposto al sostantivo cui si riferisce, allo scopo di una più forte messa in rilievo (spesso addirittura enfatica): Cv III XV 4 (‛ quella sola ', come in Pg XXII 65), IV XIII 3, If IV 92 la voce sola (" quello [dei quattro poeti che si fanno incontro a D. e a Virgilio nel Limbo] che ha parlato solo ", Sapegno; anche se il Pézard preferirebbe intendere " peut-étre Dante voulait-il dire... que tous le quatre ensemble ont salué Virgile: ‛ d'une seule voix ' ").
Si vedano inoltre: If XXVI 38, XXVIII 66 Un altro... forata avea la gola / ... e non avea mai ch'una orecchia sola; Pg I 31 (un veglio solo, Catone: analogamente un vecchio solo [XXIX 143] nell'allegoria della processione del Paradiso terrestre, l'Apocalisse); V 102 quivi / caddi, e rimase la mia carne sola; Pd VII 33 (l'atto sol di Dio), XXXII 87 (con enjambement), e XXXII 94 Un punto solo m'è maggior letargo / che venticinque secoli a la 'mpresa / che fé Nettuno ammirar l'ombra d'Argo.
8. In taluni casi s. precede (invece che esserne posposto o inframmezzato) il gruppo determinante + sostantivo, con un valore che si approssima notevolmente a quello avverbiale (anche se formalmente si tratta sempre di un aggettivo; questo è il motivo per cui casi analoghi, ma nei quali tale marca formale distintiva fosse assente, sono stati presi in esame nella trattazione dell'avverbio).
Si veda in Cv IV VI 3 ‛ auieo '... solo di legame di parole è fatto, cioè di sole cinque vocali (e cfr. XXIII 6); XXIX 7, If II 76, e 88 Temer si 'dee di sole quelle cose / c'hanno potenza di fare altrui male; Pg VII 53 sola questa riga / non varcheresti dopo 'l sol partito.
Nello stesso significato fondamentale di " non più d'uno ", l'aggettivo può riferirsi al risultato della unione di più cose dello stesso genere (o che vengano considerate come tali), con un significato più o meno come " unico " (nel senso di " unitario "), e simili: If XXIII 30 Pur mo venieno i tuo' pensier tra ' miei, / con simile allo e con simile faccia, / sì che d'intrambi un sol consiglio fei; Pg IV 70 (‛ amendue ' rispetto a ‛ solo '); Pd XIX 19 un sol calor di molte brage / si fa sentir (e cfr. Pg XXV 74, e XXXI 81 la fiera / ch'è sola una persona in due nature).
10. Anche non preceduto dall'articolo, riferito a cosa, può indicare la mancanza di altre cose, pur diverse da quella in questione (ed equivale perciò pressappoco a " semplice " e simili): Cv I III 11 la imagine per sola fama generata sempre è più ampia; II VI 1, Pd XII 42 lo 'mperador che sempre regna / provide a la milizia, ch'era in forse, / per sola grazia, non per esser degna; XXIV 73 (e cfr., sia pure alquanto divergenti, Pg XIX 59, XXI 61 De la mondizia sol voler la prova, " è prova unica ma sufficiente la volontà " [Sapegno] e l'ediz. Petrocchi, ad locum; infine Pd XXI 111).