SÖLLE-STEFFENSKY, Dorothee, nata Nipperdey
Teologa evangelica tedesca, nata a Colonia il 30 settembre 1929. Ha studiato teologia, filosofia e lettere, divenendo libero docente in Scienze letterarie nel 1971 a Colonia, e qui incaricata d'insegnamento; dal 1975 professore all'Union Theological Seminary di New York. La maggior notorietà di S. si deve a opere che sono state pubblicate già prima della libera docenza, e particolarmente a Stellvertretung. Ein Kapitel Theologie nach dem Tode Gottes (1965; trad. it., 1970). Con quest'opera e anche con Atheistisch an Gott glauben (1968), Phantasie und Gehorsam. Überlegungen zu einer künftigen christlichen Ethik (1968), e altre ancora, S. ha assunto un posto di rilievo nella teologia della "morte di Dio" che eruppe in quegli anni.
La morte di Dio è per S. un evento storico nel senso della teologia esistenziale; l'esperienza dell'assenza di Dio può dunque essere compresa o come morte di Dio in sé o come una possibilità del suo essere per noi. In questo caso Dio dev'essere rappresentato, e ciò avviene in Cristo; la sua rappresentanza è sia dell'uomo nei confronti di Dio, sia di Dio nei confronti dell'uomo. Etica teologica e teologia politica caratterizzano, a partire da queste premesse, la successiva produzione di S., che ha scritto anche volumi di poesie, interessandosi ai rapporti tra teologia e letteratura: su questo tema è incentrato il lavoro di docenza Realisation (1973).
Bibl.: G. Penzo, Pensare heideggeriano e problematica teologica, Brescia 1970, pp. 117-92; Dorothee Sölle im Gespräch, a cura di T. Christiansen e J. Thiele, Stoccarda 1988.