Solimano il Magnifico
Il sultano che portò al culmine la potenza dell’Impero ottomano
Il sultano Solimano I (in turco Sulaiman) fu a capo dell’Impero ottomano per quarantasei anni, dal 1520 al 1566. Forte della potenza del suo vasto impero, che si espandeva a ovest in Europa e a est verso i confini dell’Impero persiano, Solimano fu tra i grandi protagonisti del 16° secolo: il suo regno segnò l’apogeo della potenza ottomana in Asia e in Europa
Nato nel 1495 e salito al trono nel 1520, Solimano ereditò dal padre Selim I un grande impero, che si estendeva dalle coste nordafricane ai Balcani, dall’Egitto alla Siria e al Mar Nero. Un impero efficiente con un esercito bene addestrato, nel quale si distingueva il corpo dei giannizzeri, un reparto speciale costituito da giovani strappati alle loro famiglie nei territori cristiani sottomessi.
Appena insediato Solimano avviò la sua politica di espansione verso ovest, conquistando Belgrado nel 1521 e l’isola di Rodi nel 1522. Ma il vero terreno di scontro fu l’Ungheria, terra a lungo contesa tra gli Asburgo e i sultani dell’Impero ottomano dopo la vittoria riportata da Solimano nella battaglia di Mohács (1526), che vide la morte di Luigi II Iagellone, re d’Ungheria e di Boemia. Solimano risalì poi il Danubio puntando dritto a Vienna, che rappresentava allora il cuore dell’Europa. L’assalto alla città, nel 1529, fu respinto, ma grande fu la paura per i sudditi dell’Impero asburgico. Tutta l’Ungheria centromeridionale, comunque, fu annessa ai territori ottomani e solo alla fine del Seicento gli Asburgo riconquistarono l’intero paese.
Lo scontro, intanto, s’intensificava anche sui mari: dalle coste nordafricane i pirati musulmani attaccavano le città e i porti dell’Europa. L’imperatore Carlo V d’Asburgo e il papa cercarono di arginare quest’invasione ma senza molto successo: nel 1538, nel mare di fronte a Prevesa, una cittadina della Grecia centrale, la flotta turca ebbe la meglio sulle forze cristiane e questo successo determinò la prevalenza navale dell’Impero ottomano nel Mediterraneo per oltre trent’anni, fino alla vittoria ottenuta dai cristiani nella battaglia navale di Lepanto nel 1571. Ma all’epoca Solimano era già morto (1566).
I rapporti tra Solimano e l’Europa cattolica non furono, però, solo rapporti di guerra. Con grande scandalo dei contemporanei un re cristiano, Francesco I di Francia, strinse un accordo militare e commerciale con Solimano. I due sovrani, infatti, avevano un nemico in comune, l’imperatore Carlo V, il cui vasto impero minacciava i disegni di conquista della Francia in Italia e l’espansione degli Ottomani verso i territori asburgici dell’Europa centrale.
A est dell’Impero ottomano era cresciuta un’altra grande potenza, l’Impero safavide della Persia, che impediva alle forze turche di dilagare a Oriente. Nell’Impero persiano, inoltre, la dinastia safavide dominante era di religione sciita e si contrapponeva alla corrente maggioritaria e ortodossa dei sunniti (Islam), prevalente nell’Impero ottomano. Lo scontro tra le due potenze fu inevitabile e Solimano fu artefice di tre vittoriose campagne militari che portarono le sue truppe in Azerbaigian, sul Mar Caspio e in Iraq. Nel 1555 fu firmata la pace con l’Impero safavide e la frontiera ottomana arrivò al Mar Caspio.
Durante il regno di Solimano Istanbul (Costantinopoli) divenne il centro intellettuale di tutto l’Islam. La città, con i suoi 400.000 abitanti, era tra le più grandi al mondo e colpiva i viaggiatori per lo splendore dei palazzi e delle moschee e per la vivacità della vita commerciale, centro d’incontro e di scambio tra l’Oriente e l’Occidente.
Nel mondo arabo-musulmano Solimano era noto come il Legislatore, per l’importanza delle sue ordinanze che regolavano la divisione dei poteri nell’Impero. Il gran visir, nominato dal sultano, in mancanza di questi poteva presiedere il divano, ossia il consiglio di governo dell’Impero che agiva in nome del sultano, e fare affidamento su una solida rete di funzionari che amministravano le numerose province.
Conquistatore e mecenate, Solimano il Magnifico, come fu chiamato dagli europei, ha incarnato l’apogeo della potenza turca in Asia e in Europa durante il 16° secolo.