SOLETTA (ted. Solothurn, fr. Soleure; A.T., 20-21)
Città della Svizzera, capoluogo del cantone omonimo, situata a 442 m. sul mare. Sorge nella valle dell'Aare nel punto in cui questa si restringe, chiusa a sinistra dalle ultime propaggini della catena del Weissenstein, e a destra dalle colline del Buchegg Berg. La navigabilità dell'Aare, le strade che seguono la valle del fiume e la posizione piuttosto elevata le hanno assicurato, fin dall'origine, una straordinaria importanza soprattutto dal punto di vista strategico. Il clima non è rigoroso: la temperatura media annua è di 8°,5 (temperatura media di gennaio -1°,4, temperatura media di luglio 18°,3), le precipitazioni piuttosto abbondanti si aggirano intorno ai 1100 mm. all'anno. Frequenti sono i periodi di forte tramontana, che durante l'inverno abbassano notevolmente la temperatura, e le nebbie.
La parte antica della città, ove è tuttora il centro degli affari e nella quale sorgono la maggior parte degli edifici pubblici, si estende sulla riva sinistra dell'Aare, mentre la parte più moderna, detta Soletta Nuova, sorge sulla riva destra ed è collegata all'altra per mezzo di un ponte.
La popolazione è in forte aumento: nel 1850 ammontava a 5370 abitanti, nel 1900 era raddoppiata (10.025 ab.) e nel 1934 ha raggiunto i 21.534 ab. (13.734 nel 1930). Gli abitanti sono parte dediti all'agricoltura (cereali, barbabietole, patate) e all'allevamento del bestiame, parte all'industria. Tra le principali industrie meritano di essere ricordati lo sfruttamento delle miniere di marmo, che sono situate sulla Steingrube, l'ultimo contrafforte calcareo del Giura, l'industria degli orologi, della filatura del cotone e dei prodotti chimici. È stazione ferroviaria sulla linea Neuchâtel-Bienne-Soletta-Olten e sulla linea Berna-Soletta-Basilea attraverso il Weissenstein.
Monumenti. - Nella città vecchia si conservano ancora resti del castro romano Solodurum. L' attuale cattedrale di S. Orso, costruita nel 1762-73 da Gaetano Matteo e Paolo Antonio Pisoni d'Ascona, ha la monumentale facciata preceduta da una scalinata e due fontane, decorata con sculture di Giovanni Battista Babel (1772-75). Nel suo tesoro sono opere d'oreficeria dei secoli XIV-XVIII. La chiesa dei gesuiti, costruita nel 1680-88 su progetti di H. Meyer e P. F. Demers, è adorna di una facciata con sculture del Frölicher (1688) e di ricchi stucchi. Porte, torri e bastioni delle fortificazioni appartengono ai secoli XV-XVIII. Il Palazzo comunale, originariamente in stile gotico seriore, fu rimaneggiato nei secoli XVI-XIX. Numerose le case gentilizie e le ville dei secoli XVII-XVIII. Nel Museo civico una Madonna di H. Holbein.
Il cantone di Soletta. - Il cantone è limitato a S. e a O. dal cantone di Berna, a N. e ad E. dai cantoni di Basilea e Argovia. Ha una superficie di 791,40 kmq. e comprende un territorio principale di 747,92 kmq. e altri tre territorî, di estensione assai minore, nel cantone di Berna, e due nel Giura presso il confine con la Francia (Kleinlützel, 16,19 kmq.; Mariastein, 25,65 kmq.) e uno nella pianura dell'Aare (Steinhof, 1,64 kmq.).
Dal punto di vista morfologico il cantone si divide nettamente in due parti, una appartenente al Giura, e una all'altipiano svizzero. Il Giura attraversa il cantone con fasce di catene parallele che hanno direzione SO.-NE.; tra le principali si distinguono il Weissenstein, al quale appartengono le vette più elevate (Röthifluh, 1399 m.; Hasenmatt, 1447 m.), il Hauenstein, il Passwang, il Wiesenberg e il Blauen. L'altipiano, attraversato dalla valle dell'Aare, costituisce la parte più fertile e popolata del cantone e raggiunge quasi dappertutto un'altezza poco superiore ai 400 m., tranne a sudest di Soletta, ove è percorso dalle colline molassiche del Buchegg Berg (671 m.). Geologicamente il Giura è costituito da rocce calcaree e marnose nelle quali l'attività chimica e meccanica delle acque scava gole e caverne in cui s'inabissano le acque superficiali; l'altipiano invece, è formato da terreni del Terziario (molasse e marne) al disopra dei quali i ghiacciai hanno depositato detriti morenici e disseminato qua e là massi erratici. Le colline che circondano Wangen formano uno sbarramento morenico tagliato attualmente dal corso dell'Aare e dalle acque che scendono al Giura.
Alla varietà del rilievo corrispondono differenze sensibili dal punto di vista climatico; la zona del Giura è caratterizzata da una temperatura media annua assai rigida (Weissenstein, temp. media di genn. − 2°,9, di luglio 13°,1, annua 4°,5) e da precipitazioni abbondanti (1200 mm. annui); la valle dell'Aare invece ha clima più mite: la temperatura media annua di Soletta è di 8°,5, quella di Olten 8°,7, le piogge si aggirano intorno ai 1000 mm. annui. Assai frequenti sono le nebbie, specie nel periodo invernale.
Le acque del cantone si dirigono tutte al Reno per mezzo dell'Aare e di minori affluenti; questo attraversa il cantone da SO. a NE., scorrendo in una spaziosa vallata fiancheggiata da depositi morenici e da ampî terrazzi.
La popolazione dalla metà del sec. XIX ad oggi è assai aumentata; nel 1850 gli abitanti erano 69.674, nel 1900 100.762 e nel 1930 144.198; parlano il tedesco (133.672) e sono di confessione cattolica (86.960) e protestante (55.688). Il capoluogo è Soletta; altri centri importanti sono Olten (13.484 ab.) e Grenchen (10.397 abitanti). La popolazione si addensa soprattutto lungo la valle dell'Aare mentre tende a diminuire nel Buchegg Berg e nel Giura, ove il clima, assai rigido, è poco favorevole all'insediamento umano. La superficie produttiva del cantone è così suddivisa: cereali 50,8 kmq., altre colture agricole 30,4 kmq., prati e pascoli 394,1, foreste 290,2. L'agricoltura e l'allevamento si praticano soprattutto nei distretti del Buchegg Berg e di Kriegstetten; tra le colture specializzate meritano di essere ricordate quelle della barbabietola da zucchero, assai intensa nei dintorni di Grenchen, e quella degli alberi da frutto, diffusa lungo la valle dell'Aare.
Dalla seconda metà del sec. XIX l'industria ha fatto notevoli progressi nel cantone ed attualmente più del 58% degli abitanti si dedicano ad essa. Esistono stabilimenti importantissimi per l'industria dell'orologeria a Grenchen e a Soletta, e per l'industria della carta a Biberist e dintorni; Olten, infine, centro di numerose vie di comunicazione, è rinomato per la fabbricazione di camion e automobili e per la riparazione di materiale ferroviario. L'industria estrattiva è fiorente nel Giura negl'immediati dintorni di Soletta. Due linee ferroviarie attraversano il cantone: la Neuchâtel-Soletta-Olten, e la Basilea-Olten-Berna.
Storia. - Il luogo dell'attuale città fu occupato da un castrum romano (Solodurum) che rifiorì dopo le invasioni intorno a un capitolo di canonici regolari, votati al culto di S. Orso, uno dei soldati della legione tebana che, secondo la tradizione, avrebbe subito nel luogo il martirio. Dapprima fece parte del regno dei Burgundi, poi dal 532 di quello dei Franchi. Nel trattato di Mersen del 1870 Ludovico il Germanico rivendicò la sovranità sul Monasterium S. Ursi. Sede anche di un palazzo reale, la città entrò a far parte nel 1033 dell'impero, quando Corrado II ebbe la corona di Borgogna. Città imperiale, dopo la lotta per le investiture, fu sottomessa al rettorato dei duchi di Zahrnigen, che la dominarono fino al 1218. Alleatasi allora con Berna, la città respinse i tentativi di conquista dei duchi d'Austria (1318) e del conte di Kyburg (1382) e una politica d'espansione, perseguita con tenacia e continuità, per mezzo di guerre e di acquisti, riuscì a portare i confini del suo dominio fino ai limiti del cantone attuale. Nella Confederazione svizzera essa fu annessa solo nel 1481. Abitato in prevalenza da cattolici, il cantone di Soletta svolse ai primi del 1500 un'azione politica di singolare importanza, contribuendo notevolmente alla vittoria di Giulio II contro i Francesi a Milano. Scoppiata la Riforma, il cantone rimase prevalentemente cattolico, ma benché si alleasse con gli altri cantoni cattolici nella Lega Borromea (1586) non aderì all'alleanza spagnola, preferendo quella della Francia. Il governo interno della città era basato su di una costituzione di carattere aristocratico per la quale il potere spettava solo a un patriziato ereditario. Tale costituzione fu abolita dai Francesi nel 1798. Nel 1814 i patrizî, appoggiandosi all'Austria, ristabilirono i loro antichi privilegi, ma nel 1830 una nuova costituzione liberale sostituì la vecchia. Il cantone di Soletta fu contrario al Sonderbund.
Bibl.: E. Schlatter, Die Ursus Kathedrale in Solothurn und ihre Erbauer, Soletta 1915; Das Bürgerhaus in der Schweiz, XXI, Zurigo 1929; Historischbiograph. Lexikon der Schweiz, VI, Neuenburg 1932 (con bibl.).