SOKOL
. Associazione ginnastica cecoslovacca e in genere slava, con scopi patriottici, educativi e culturali.
Il nome deriva dal cèco sokol "falco". Fondatore del programma dei Sokol fu Miroslav Tyrš (1832-1884), ma accanto a lui si rese meritevole anche Enrico Fügner (1822-1865). A Trieste il Fügner conobbe il movimento della Giovane Italia, le cui idee egli assorbì e trasportò in Boemia. Il Tyrš volle creare per la nazione ceca un'organizzazione, la quale avrebbe dovuto coltivare "mente sana in corpo sano", innalzare la nazione dal lato fisico e da quello morale, favorendo con questo il raggiungimento della libertà nazionale. Così sorse nel 1861 l'associazione dei Sokol il cui statuto sociale fu approvato il 27 gennaio 1862. Fu adottato uno speciale costume da festa, il cui elemento sostanziale è la camicia rossa. L'idea dei Sokol si diffuse rapidamente e già nel 1862 furono, nel modello dell'unità di Praga, fondate dieci unità sorelle nelle città ceche in un'organizzazione centrale, ma la polizia austriaca ne ostacolò la realizzazione. Malgrado ciò l'idea dei Sokol si andò sempre più diffondendo, specialmente dopo che il Tyrš v'incluse nel 1863 i ragazzi e nel 1869 le donne. Nel 1884 le singole unità dei Sokol furono concentrate in due confederazioni distrettuali, dalle quali poi, nel 1889, fu formata la comunità boema dei Sokol, e in Moravia, nel 1892, quella Moravosilesiaca: queste due si riunirono poi nel 1896 nella confederazione dei Sokol cechi e nel 1902 crearono l'unitaria "Comunità boema dei Sokol". L'idea dei Sokol destò grande eco specialmente fra le nazioni slave. Seguendo il modello ceco furono istituite unità prima di tutto presso i popoli slavi della monarchia austro-ungarica, più tardi anche presso i Serbi, Montenegrini, Bulgari e Russi. Durante il V grande congresso dei Sokol, tenutosi a Praga nel 1907, tutte queste unità si riunirono in una unitaria confederazione dei Sokol slavi.
Nel 1912 fu celebrato il primo congresso di questa confederazione. Al tempo della guerra mondiale i Sokol divennero i propagatori fervidi della loro idea di libertà. La comunità dei Sokol fu sciolta il 24 novembre 1915 dal governo di Vienna; ma non per questo la loro idea fu distrutta, anzi riprese fortemente nel dopo guerra.
Nella Cecoslovacchia il numero dei Sokol cresce rapidamente e le unità penetrano anche nella Slovacchia, dove prima erano proibite dal governo ungherese. Nel 1913 il numero dei Sokol era nei paesi boemi di 120 mila, nel 1919 di 350 mila, e ora supera il mezzo milione, di cui più di 100 mila donne. Oltre a ciò fra i Sokol sono organizzati circa 100 mila giovanetti (dorostenci) e più di 200 mila bambini (káňata "nibbî", fino a 14 anni), associati tutti in più di 3000 unità. Dopo la guerra fu rinnovata anche l'attivid della Confederazione dei Sokol slavi, nella quale però la Russia fino ad ora viene rappresentata semplicemente dalle unità degli emigrati. La Confederazione dei Sokol slavi al 1936 conta circa 1.200.000 soci.
I Sokol, nella loro sostanza, sono dall'origine un'istituzione totalmente nazionale e non politica. La base del loro programma è la democrazia espressa nel motto "Libertà, uguaglianza, fraternità". Tutti i soci sono ritenuti uguali tanto nei diritti quanto nei doveri, e i funzionarî vengono eletti. La base di tutta l'organizzazione è l'unità locale (jednota). Le unità sono poi associate nelle confederazioni distrettuali (dette župy) di 20-120 unità, e queste confederazioni in numero di 52 formano l'organizzazione centrale, la "Comunità cecoslovacca dei Sokol" (Československá obec sokolská), diretta da una giunta e presidenza elettive. Il più alto organo dei Sokol è l'assemblea generale (valný sjezd), che si riunisce ogni cinque anni; le sue decisioni sono obbligatorie per tutti i soci. Il lavoro ginnastico è diretto da speciali corpi d'insegnanti ginnastici, come il lavoro culturale da insegnanti culturali. Oltre l'attività ginnastica e culturale, è di somma importanza anche il lavoro nazionale dei Sokol, il quale però è sovrapposto a tutte le fazioni politiche. Ai soci è imposto il dovere di lavorare per l'idea nazionale e statale, di promuovere la coscienza nazionale e di proteggere tutti gli oppressi dal lato nazionale. una certa tendenza anticlericale.
Bibl.: J. Scheiner, Dějiny sokolstva v prvním dvacetipětiletí (La storia dei Sokol nel primo venticinquennio), Praga 1887; J. Hiller, Sokolstvo do smrti Tyršovy (I Sokol fino alla morte di Tyrš), 2ª ed., Bruna 1922; J. Mauerhart, Dějiny Sokolstva (La storia dei Sokol), Praga 1922; R. V. Novák, Duch déjin sokolských (Lo spirito della storia dei Sokol), ivi 1926; J. Kudela, Sokol a legie (I Sokol e le legioni), Bruna 1923; J. Logaj, Sokolská idea a naše zahranični revoluce v Italii (L'idea dei Sokol e la nostra rivoluzione in Italia), ivi 1923; E. Feliziani, I Sokol cecoslovacchi, Como 1928. - Le notizie sull'organizzazione e i dati statistici si leggono in Větnik Čsl. obce sokolské (Bollettino della Comunità cecoslovacca dei Sokol). Per la letteratura contemporanea sui Sokol, v. il mensile Sokol.