SOGGOLO
Striscia di tela o di velo che circonda la faccia e, fasciando il collo, si ricongiunge alla sommità del capo; nel sec. XIII il soggolo viene portato sotto le pettinature a trecce o sotto manti di velo o con le reti che raccolgono i capelli, con il touret (Francia, 1250); viene poi chiamato "binda" (Milano, 1400) o "glimpa" e "guimpa" (Sicilia, 1350; fr. guimpe) una specie di soggolo portato sopra il vestito a guisa di bavero, foggia questa adottata dalle donne nobili (sec. XIV); a essa viene aggiunta in segno di lutto una mentoniera di tela che nasconde il mento (Francia, 1350); la "gorgiera", altra variante del soggolo, era una striscia di tela che fasciava il viso e finiva dentro l'apertura del vestito: questa foggia, propria delle donne attempate e delle vedove, portata quasi sempre col "manto da testa", è rimasta nella veste monacale odierna; in Italia e in Francia il soggolo continuò a essere portato con alcune acconciature della fine del sec. XIV e dei primi del XV, quali l'hennin, la "sella", il "balzo".
Bibl.: P. Lanza di Scalea, Donne e gioielli in Sicilia, Palermo 1889, p. 116; C. Merkel, Tre corredi milanesi del '400, Roma 1893, p. 2; E. Viollet-le-Duc, Dict. raisonné du mobilier fr., III, Parigi s. a., pp. 195, 427-28.