SOFFIETTO
. Utensile atto a ravvivare il fuoco col soffio. Anticamente consisteva in un semplice tubo di legno, di ferro o di rame, per soffiare nel fuoco con la bocca; e nelle case più ricche fu anche di metalli nobili (v. gli inventarî del Castello di Vincennes del 1418). Prese poi, più comunemente, la forma di un piccolo mantice manevole; e, disadorno nell'uso rustico, fu ornato nelle case signorili così d'intagli nelle due tavolette di legno che ne formano l'ossatura, come di cesellature nel metallo che ne costituisce il portavento (rarissimi esemplari antichi in coll. private; molti invece del '500, '600 e '700, al Louvre, nel Castello di Fontainebleau, nel museo di Cluny, a Venezia, ecc.). Il materiale usato per il mantice fu generalmente la pelle, tinta in colore eguale al legno, che, negli esemplari più belli (v. quelli di Madame Pompadour), fu spesso laccato. Negli ultimi decennî del '700 e nella prima metà dell'800, il soffietto, pur mantenendo la stessa forma, ridusse sempre più la decorazione. Ora è quasi scomparso dall'uso.
Bibl.: G. Viollet-le-Duc, Dict. du mobilier franç., II, Parigi 1858; p. 42 seg.; H. Havard, Dict. de l'ameublement, Parigi s. a., IV, p. 1047 seg.