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SODERINI

di Roberto Palmarocchi - Enciclopedia Italiana (1936)
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SODERINI

Roberto Palmarocchi

. Famiglia fiorentina. Una leggenda la fa discendere dai Gangalandi, e un Uberto Soderini è nominato in un documento del 1130; ma il capostipite appare Soderino di Bonsignore, del quale sappiamo che era già morto nel 1268. I S. ebbero 34 priori e 16 gonfalonieri di giustizia. Il figlio di Soderino, Ruggero, detto Geri, notaio che già rogava nel 1251, combatté coi guelfi a Montaperti e morì nel 1394. Il nipote di Soderino, Stefano ebbe diversi figli, dei quali due, Ruggero e Guccio, diedero origine a due rami. Il figlio di Ruggero, Niccolò, fu in rapporti di amicizia con S. Caterina da Siena, capitano di parte nel 1378, e morì nel 1382. Fra i suoi discendenti è da ricordare Luigi, nato nel 1476, che fu dei fautori di Francesco Carducci, partecipò all'ambasciata mandata da Firenze a Clemente VII nel 1529 e fu decapitato il 23 novembbre 1530. Dei figli di Guccio, Niccolò (1401-1474), dapprima partigiano dei Medici, congiurò con Luca Pitti e fu confinato. Da Bernardo di Niccolò discese il ramo che si estinse con Pierfrancesco nel 1839. Da Tommaso di Guccio (1403-1485) che fu ligio ai Medici e fidato di Lorenzo nacquero Francesco, Lorenzo, Paolantonio, Piero (v.) e Giovanvettorio. Francesco (1453-1524) vescovo e cardinale, nemico di Leone X, fu fatto arrestare da Adriano VI e si riconciliò con Clemente VII; Lorenzo diede origine a un ramo che si estinse alla fine del sec. XVI; Paolantonio (1448-1499) seguace del Savonarola, ebbe molta parte nella formazione del governo popolare, fu dei Dieci di libertà e pace, e morì al campo contro Pisa; il suo ramo si estinse a metà del sec. XVII; Giovanvettorio (1460-1827) fu professore di diritto civile. Il nipote suo dello stesso nome (1526-1597) servì i Medici, ma fu di sentimenti repubblicani. Un suo scritto sulla fine di Francesco I e di Bianca Cappello gli valse una condanna a morte, poi commutata nel confino. Scrisse un importante lavoro di agricoltura. Da Giovanvettorio discese il ramo dei S. di Roma che si estinse con Tiberio nel 1817.

Vedi anche
Lorenzino de' Mèdici Mèdici, Lorenzino de'. - Figlio di Pierfrancesco (Firenze 1513 - Venezia 1548), del ramo cadetto dei Medici detti i Popolani, e di Maria Soderini; chiamato col diminutivo, perché piccolo e debole (poi, dai nemici, per le sue imprese, anche Lorenzaccio). A Roma nel 1530, alla corte di Clemente VII, per ... Mèdici, Piero de', detto il Gottoso Mèdici, Piero de', detto il Gottoso. - Figlio (Firenze 1414 o 1416 - ivi 1469) di Cosimo il Vecchio. Dopo essere stato gonfaloniere nel 1461, successe ugualmente al padre nella direzione del governo fiorentino. Si rese dapprima malvisto a molti dei fautori della sua casa, richiedendo la restituzione ... Filippino Lippi Pittore (Prato 1457 circa - Firenze 1504). Formatosi alla scuola del padre Filippo e poi di S. Botticelli, svolse una intensa attività pittorica in diverse città, tra cui Firenze e Roma; tra le sue opere più significative si ricordano l'Apparizione della Vergine a s. Bernardo e gli affreschi della cappella ... Masàccio Masàccio ‹-ʃ-›. - Soprannome del pittore Tommaso di Ser Giovanni Cassai (S. Giovanni Valdarno 1401 - Roma 1428). Fin dal Quattrocento fu accostato a Filippo Brunelleschi e a Donatello, anche se più giovane di essi d'una generazione, quale iniziatore della nuova arte nel campo specifico della pittura ...
Categorie
  • DIRITTO CIVILE in Diritto
Vocabolario
roccétto
roccetto roccétto s. m. [dal fr. rochet]. – Forma non com. per rocchetto1, sopravveste liturgica: [Pagolantonio Soderini] messosi i più onorevoli panni indosso, e di sopra il r. episcopale, si fece incontro a quegli armati (Machiavelli)....
fortigno
fortigno agg. [der. di forte1], letter. – Di sapore alquanto forte, forticcio: quanto più bollono i vini, più diventano duri, grossi, insipidi, f., svaniti (Soderini); anche, di forte aroma, di odore acuto: il seme dell’anace fortigno (D’Annunzio)....
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