PATRIOTTICA, SOCIETÀ
. Istituto culturale milanese, costituito con decreto dell'imperatrice Maria Teresa il 2 dicembre 1776 con lo scopo di promuovere "l'agricoltura, le buone arti e le manifatture".
Una prima idea sorse probabilmente tra gli economisti che avevano composto il gruppo del Caffè. Un progetto del 1772 trovò favorevole accoglienza presso il governo, che fece studiare l'idea di un'accademia d'agricoltura, idea che ebbe forma definitiva a opera del conte Pietro Secco Comneno. Inaugurata il 22 gennaio 1778 con un discorso di Pietro Verri, che ne fu il primo presidente (o conservatore anziano), ebbe successivamente alla sua testa il duca G. G. Serbelloni, il Secco, Cesare Beccaria, M. Landriani, M. P. Odescalchi, Antonio Castiglioni, G. Dugnani, G. Po, A. Aimi Visconti, G. Visconti di Saliceto, don L. Pettazzi, Luigi Castiglioni, F. Assandri, P. Moscati, G. Biumi e C. Isimbardi. Soci "sedenti" di nomina regia furono, con il Parini, i più illustri rappresentanti della cultura lombarda, fiancheggiati da soci corrispondenti d'ogni stato italiano e da un notevole gruppo di corrispondenti stranieri (tra i quali il Franklin, il Parmentier, l'abbate de Vitry, Arthur Young, ecc.). Nei diciannove anni della sua esistenza (l'ultima seduta fu tenuta il 29 fruttidoro anno VI: 15 settembre 1796), la Società patriottica svolse un'attività scientifica e pratica di grande rilievo (benché rigidamente controllata dal governo), bandendo concorsi, promovendo e premiando iniziative culturali e letterarie, pubblicando tre volumi di atti.
Bibl.: P. Pecchiai, La "Società Patriottica" istituita in Milano dall'imperatrice Maria Teresa, in Arch. stor. lombardo, XLIV (1917), fasc. I.