societa civile
Insieme delle relazioni associative, economiche, culturali e sociali intercorrenti nelle società complesse tra i cittadini, che si pone come un reticolo distinto e talvolta contrapposto allo Stato e alla società politica. Il significato del termine ha assunto forme diverse nel corso della storia. Per il giusnaturalismo la s.c. era sinonimo della società politica, essendo essa intesa come fuoriuscita dallo stato di natura, pur nelle diverse letture di T. Hobbes e J. Locke. Per J.J. Rousseau, s.c. e società politica non coincidevano: la prima definiva una struttura sociale costituita sulla base della proprietà privata e caratterizzata da differenze sociali sempre più forti; e proprio la difesa della proprietà fa sorgere la società politica e lo Stato. In polemica con questa posizione, A. Ferguson sostenne invece l’inesistenza di uno stato di natura presociale e la positività di una s.c. basata sulla divisione del lavoro. Hegel, dal canto suo, concepì la s.c. come momento intermedio tra la società naturale della famiglia e la società politica incarnata dallo Stato, mentre K. Marx criticò la scissione, tipica della società borghese, fra Stato e s.c., per cui all’uguaglianza giuridico-politica prevista dal primo si contrappone l’ineguaglianza di condizioni tipica della seconda. A. Gramsci, infine, individuò la s.c. come luogo della lotta per l’egemonia e momento del consenso, in contrapposizione allo Stato-forza. Proprio tale contrapposizione ha indotto il più recente pensiero liberale a una sorta di apologia della s.c., la cui mobilitazione ha peraltro assunto tratti sempre più «politici». Per altri studiosi, i legami tra la s.c. e lo Stato sono molto stretti, e un’eccessiva enfasi sulla s.c. rischia di favorire processi di corporativizzazione e frammentazione sociale.