SMOLENSK (A. T., 69-70)
Città della Russia, capoluogo della provincia dell'Occidente, sulla via che dalla Polonia conduce direttamente a Mosca. Smolensk sorge su ambedue le sponde del Dnepr; la parte antica della città, ancora in qualche tratto circondata dai resti della cinta di pietre e mattoni fatta erigere da Boris Godunov sulla fine del sec. XVI, occupa la riva destra del fiume; le vie e le piazze della vecchia città sono irregolarmente distribuite, e testimonianza dei tempi passati sono alcune chiese dei secoli XIII e XIV e i resti delle mura, in origine sormontate da 34 torri, alte da 10 a 15 metri e larghe da 3 a 6 metri. Vi è pure qualche monumento dedicato ai fasti del 1812. I nuovi quartieri, esterni alla cinta antica, e il sobborgo sorto sulla sponda sinistra hanno vie diritte, che si tagliano ad angolo retto. L'aspetto della città è reso più piacevole dalla frequenza dei parchi e dei giardini. Molto interessante è il museo di arte russa applicata, con ricche collezioni di sculture antiche, pitture, ricami, oggetti di metallo lavorato, ecc. Al presente Smolensk può essere ricordata per alcune sue industrie, principalmente del ferro, del rame e del legno e inoltre per l'importanza assunta come nodo ferroviario per le comunicazioni con Mosca, Leningrado, le repubbliche baltiche, la Polonia e la Russia meridionale. La sua popolazione è di 108.000 abitanti circa (1934).
Storia. - La città è ricordata negli annali russi fin dalla fine del sec. IX. L'importanza politica e commerciale di Smolensk è dovuta alla sua vantaggiosa situazione geografica: era la chiave che apriva sul corso del Dnepr il passaggio "dal paese dai Variaghi verso i Greci". Le carovane commerciali che partivano dalle rive del Mare Baltico salivano lungo la Dvina Occidentale o lungo la Neva e il Volchov e di là le merci venivano trasportate verso il corso superiore del Dnepr. Smolensk veniva quindi ad essere la via di mezzo fra Novgorod, Polozk e Kiev. I principi di Kiev della Russia antica, desiderosi di impossessarsi della via acquea del Baltico e del Dnepr, hanno sempre cercato di porre sotto la loro dipendenza Smolensk. Nel sec. XII la città aveva acquistato, grazie al principe Rostislav (1127-1160), un'importanza tale da superare quasi quella di Kiev. L'importanza del principato di Smolensk risulta anche dal fatto che la città costituiva una diocesi indipendente (1137). Dall'inizio del sec. XIII le relazioni commerciali di Smolensk con l'Occidente ebbero un maggiore sviluppo. Nel sec. XIV Smolensk venne a trovarsi in una posizione molto difficile, tra i principi di Mosca e di Lituania. Nel 1395 Smolensk si arrese al granduca lituano Vitoldo e questa sua annessione al regno lituano volle dire un notevole sviluppo del suo commercio e l'aumento della sua popolazione. Nel 1514 Smolensk fu presa dalle truppe russe e durante il secolo seguente fu la fortezza principale del regno moscovita a Occidente. Con l'armistizio del 1618 fu invece assegnata ai Polacchi. Solo nel 1654 l'esercito moscovita riprese Smolensk, che rimase da allora in possesso russo. Smolensk ebbe molto a soffrire durante l'invasione napoleonica nel 1812.
Bibl.: P. Golubovskij, Istorija Smolenskoj Zemli do naciala XV vieka, Kiev 1895.