slowbook
(slow book), s. m. inv. Prodotto editoriale che non rientra nei circuiti di produzione e commercializzazione più diffusi e consueti, proposto ai lettori per la qualità e i valori di indipendenza che lo caratterizzano.
• [tit.] Non soltanto bestseller / una libreria per lo «slowbook» / Un negozio online per l’editoria di qualità che non scala le classifiche [testo] [...] l’esercito degli slow book si arma per fronteggiare i bestseller e per segnalare ai lettori i «cibi dell’anima» più interessanti. (Dario Pappalardo, Repubblica, 16 febbraio 2010, p. 1, Prima pagina) • chi frequenta queste librerie cerca un momento di pausa per sé e per i propri figli, uno «slow book», un consiglio e uno scambio con il libraio, che recupera così il suo vero ruolo. (Simona De Santis, Corriere della sera, 26 febbraio 2013, Cronaca di Roma, p. 18) • «Da tempo ‒ fa sapere Mediaterraneo ‒ la libreria “Sentiero di Benjamin–L’albero dei desideri” propone numerose e interessanti attività sul territorio sestrese. Con “Fantasticamente” proporrà incontri letterari dal carattere creativo, espressivo, ludico e artistico, ritrovando anche il piacere dello slow book». (Sara Olivieri, Secolo XIX, 31 gennaio 2018, p. 34, Album Levante).
- Espressione inglese composta dall’agg. slow ‘lento’ e dal s. book ‘libro’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 10 maggio 2000, p. 35 (Cinzia Fiori), nella variante grafica slow book.