SKARDU (A. T., 93-94)
Capoluogo del Baltistan (Kashmir), posto in un ampio bacino alluvionale, lungo 30 km. da SE. a NO., largo da 3 a 8, a 2290 m. s. m., chiuso all'intorno da monti erti e nudi, salvo a SE., dove si apre la valle dello Shigar, tributario dell'Indo. Il bacino è diviso in due parti da una strozzatura; presso un dosso roccioso isolato (alto m. 380, dominato da un forte), sulla sinistra dell'Indo, si trova il paese, formato da un'unica via, fiancheggiata da case con il pianterreno che serve da bottega e un piano superiore di modesto aspetto. La maggior parte degli abitanti, che sono in tutto poche centinaia, di religione maomettana, vivono sparsi nei casolari dell'oasi, dove con l'aiuto dell'acqua fornita dai pozzi e dai canali coltivano i loro campicelli, limitati da filari di pioppi, di salici, di albicocchi. Nell'inverno 1913-1914 ha svernato a Skardu la spedizione italiana De Filippi.
Bibl.: F. De Filippi, Storia della spedizione scientifica italiana nel Himàlaia, Caracorum e Turchestan cinese, Bologna 1924; cap. 4°: Un inverno nella capitale del Balistan, Scardu.