Siza Vieira, Alvaro Joaquim De Melo
Siza Vieira, Álvaro Joaquim De Melo. ‒ Architetto portoghese (n. Matosinhos, Porto, 1933). Una delle figure più importanti del panorama attuale, capace di svelare 'la singolarità delle cose evidenti' attraverso concisi costrutti formali, esito di un corretto equilibrio fra creatività individuale e rispetto di una memoria sovrapersonale all'interno della quale soltanto può legittimarsi l'atto progettuale. Laureatosi alla Scuola superiore di belle arti di Porto (ESBAP) nel 1955, dove ha in seguito insegnato, apre il proprio studio nel 1954, contestualmente a un periodo di collaborazione con Fernando Távora (1953-58), il maestro – protagonista della rinascita dell'architettura portoghese – dal quale apprende una pratica inclusiva tesa a integrare linguaggi moderni con materiali tradizionali, nell'ottica di favorire lo sviluppo di nuove identità locali. Di questa fertile contaminazione fra astrazione e regionalismo, fra modernità e tradizione – dove quest'ultima gli appare sempre contrassegnata da una 'vita interiore' dinamica e soggetta alle trasformazioni ‒ sono testimonianza tutte le opere di S., sin dall'origine improntate a un linguaggio situazionale, sensibile e attento al racconto antropologico e geografico dei contesti d'intervento, dai quali estrarre interpretazioni critiche e visioni immaginifiche della realtà in un continuo processo di aggiustamento. Accettando di mettersi 'accanto alle cose', S. rifiuta l'idea dell'architetto-demiurgo per includere nei propri progetti tutta la complessità che le specifiche situazioni comportano, specie quando – come nel completamento del quartiere di Bouça a Porto (1973-78 / 2000-06) o nel delicato contesto archeologico e urbano del centro di Napoli, con la realizzazione della stazione Municipio della linea metropolitana e la riqualificazione dell'omonima piazza (con E. Souto de Moura, in costruzione) – il processo progettuale non può che emergere e svilupparsi attraverso un costante dialogo con la comunità e le istituzioni locali. L'intera opera dell'architetto è espressione di un metodo pragmatico, che tende nelle diverse circostanze ad adeguarsi alle condizioni per dar forma all'indispensabile. Sia quando interviene nei contesti urbani consolidati, come nei complessi di residenze e servizi Terraços de Bragança a Lisbona (1992-2004) e Zaida a Granada (1993-2006); sia quando inserisce veri e propri sigilli architettonici in ambiti periferici per dare nuovo senso ai luoghi, come avviene nel padiglione sportivo polifunzionale a Gondomar (2001-07) e nella Biblioteca municipale a Viana do Castelo (2001-07) in Portogallo, o ancora nella Torre New Orleans a Rotterdam (2007-10); sia quando si confronta prevalentemente con le valenze naturalistiche del sito, come nel Museo di architettura a Hombrich in Germania (1995-2008), nel complesso sportivo Ribera-Serrallo a Cornellà de Llobregat (2003-06) in Spagna, così come nella casa Pego a Sintra (2002-07) e nell'azienda vinicola Adega Mayor ad Alentejo (2003-07) in Portogallo, S. configura sempre l'architettura come un «luogo-forma» (K. Frampton) capace di disvelare e/o costruire un paesaggio a partire dalla propria istanza. Attraverso la distillazione di materiali eterogenei, indagati nei suoi innumerevoli schizzi e disegni (che sempre accompagnano la genesi del progetto), S. perviene, nelle opere più riuscite degli ultimi anni, a una felice sintesi di semplicità e distacco: il primo a connotare il campo delle decisioni formali, il secondo per definire una poetica tesa verso la libertà. Ne sono ulteriore ed emblematico esempio, fra gli altri: il Centro culturale Iberê Camargo di Porto Alegre, in Brasile (2002-08), che gli è valso il Leone d’oro alla Mostra internazionale d’architettura di Venezia (2002); il padiglione temporaneo della Serpentine gallery a Londra, con E. Souto de Moura (2005), nonché il Padiglione ad Anyang (2005-06) e il Museo Mimesis a Paju Book City, entrambi con C. Castanheira nella Corea del Sud (2006-10). Membro dell'American academy of arts and science; membro onorario, fra gli altri, del Royal institute of British architects (RIBA), dell'American institute of architects (AIA), dell'Académie d'archiecture de France, il lavoro di S. è stato oggetto di numerose mostre e molti sono stati i riconoscimenti internazionali avuti, a partire dal Pritzker prize del 1992. Fra i più recenti si segnalano: il Cultural merit order medal del governo brasiliano (2007), il Royal gold medal del RIBA (2009), il Gold medal dell’international union of architects (2011) e il Leone d’oro alla carriera, conferitogli dalla Biennale di Venezia nel 2012, quale riconoscimento per un’intera vita votata all’architettura come pratica artistica e interpretazione critica del mondo.