Vedi SITIFIS dell'anno: 1973 - 1997
SITIFIS (Sétif)
Antica città della Mauretania (in Algeria), situata a N degli altipiani, là dove comincia una zona di colline debolmente accidentate.
Nerva (96-98) vi dedusse una colonia di veterani che le iscrizioni chiamano colonia Nerviana Augusta Martialis Veteranorum Sitifensium, nello stesso momento in cui certamente venivano fondate anche Cuicul e Mopht. Dalla città si sorveglia facilmente la pianura dove durante il II sec. d. C. si moltiplicarono le colonizzazioni e gli agglomerati. Inoltre la presenza di sorgenti abbondanti favoriva l'abitabilità del luogo. La città primitiva occupa il sito di un agglomerato moderno, costruito dopo il 1840, e del quartiere militare. È qua che doveva trovarsi il Foro; si segnala l'esistenza di un teatro e una iscrizione lascia supporre l'esistenza di un anfiteatro. Nel quartiere delle abitazioni, gli scavi recenti hanno messo in luce alcuni resti che testimoniano un impianto urbanistico regolare. I sondaggi stratigrafici permettono di datare i livelli più antichi mediante le importazioni ceramiche dal sud della Garna e la presenza della "sigillata chiara A". Ma la parte meglio conosciuta finora è la necropoli del II-IV sec. d. C., situata ad E dell'abitato primitivo, dove sono insieme testimoniati incinerazione e inumazione, riti importati e riti tradizionali degli indigeni degli altipiani. La colonia fu arricchita di monumenti in età severiana: ne è testimonianza il tempio a peristilio scoperto sotto la cittadella bizantina, costruito sopra case del II secolo. Ma l'importanza della città ha inizio nel momento in cui essa fu elevata al rango di capitale provinciale della Mauretania Sitifiense, alla fine del III sec. d. C. Pertanto è solo nella seconda metà del IV sec. d. C. che vennero costruiti i monumenti che gli scavi stanno mettendo in luce dal 1958.
La maggior parte del quartiere NO, liberato, è organizzato secondo un piano relativamente regolare di strade ortogonali che è possibile datare tra il 355 e il 378. Vi si trova un quartiere nuovo di case, tra le quali verso il 378 e il 389 furono costruite due basiliche cristiane; nell'interno di esse sono avvenuti seppellimenti fino al 471. Il pavimento di queste basiliche è in verità costituito di mosaici funerarî, datati dall'anno provinciale. Verso la stessa epoca fu costruita una vasta cinta muraria che inglobò gli ingrandimenti antichi e recenti della città, e certamente nella stessa epoca fu costruito anche, al di fuori delle mura, un vasto ippodromo, lungo più di 400 metri.
La dominazione romana si mantenne a lungo entro il V sec. nella regione, e può darsi che i Vandali non abbiano occupato la città che per un brevissimo spazio di tempo all'inizio del VI sec., subito sostituiti dai Bizantini che innalzarono, sotto Salomone, un bastione. La città restò capitale provinciale della Mauretania Prima. È ancora ricordata, come fiorente, in epoca araba, secondo la testimonianza di Ibn Hayal, di El Bakri e di El Idrissi.
Resta problematico stabilire se il bastione che si vedeva nel XIX sec. e che si appoggiava a SO alla fortezza bizantina, non fosse per caso quello della città medievale. Ciò spiegherebbe perché nei quartieri scavati finora, all'esterno di questo muro, si trovino solo silos e non abitazioni di età araba.
Bibl.: St. Gsell, Atlas archéologique d'Algérie, Parigi 1911, foglio 16, n. 364; P. A. Février, Le développement urbain en Afrique du Nord, les exemples comparés de Sétif et Djemila, in Cahiers Archéologiques, XIV, 1964, pp. 1-47; id., Fouilles de Sétif, les basiliques chrétiennes du quartier Nord-Ouest, Parigi 1965.