sistemi Grid
Tipologia di sistemi distribuiti realizzati attraverso una molteplicità di calcolatori connessi in rete e coordinati per l’esecuzione di un compito molto complesso. Un tale insieme di computer risulta disposto virtualmente come una griglia (grid), diffusa geograficamente in modo eterogeneo, secondo una struttura fortemente decentralizzata. Tali caratteristiche, insieme all’uso di risorse di calcolo (sia hardware sia software) di tipo general purpose, distinguono una griglia da un semplice cluster di calcolatori. A differenza dei cosiddetti supercomputer, dotati di molti processori connessi mediante bus locali ad alta velocità, i sistemi Grid impiegano infatti normali personal computer, completi di processore, memoria, alimentazione, periferiche, interfacce, ecc., connessi tra loro mediante una rete di tipo tradizionale (pubblica o privata). L’idea centrale risiede proprio in questo: un sistema a griglia sfrutta le latenze d’uso di un normale calcolatore (l’occupazione media delle risorse di calcolo di un personal computer è di poche unità percentuali). Il vantaggio principale di una tale strategia è legato all’economia di scala che si realizza impiegando molte unità a basso costo rispetto a poche unità ad alte prestazioni e con elevati costi. Ovviamente, la mancanza di bus ad alta velocità limita l’uso di tali sistemi ad applicazioni che non necessitano di scambio di risultati parziali o di calcoli intermedi per poter proseguire nelle operazioni. Un tale sistema non risulta peraltro controllabile dal punto di vista dell’affidabilità dei risultati prodotti (sia per malfunzionamenti sia per manipolazione volontaria): di tale problematica occorre tenere conto implementando opportune contromisure (per es., inviando in modo ridondante lo stesso task a più nodi). I sistemi Grid si sono proposti all’attenzione mondiale alla metà degli anni Novanta del secolo scorso come possibile modalità di soluzione di problemi di grandissima complessità, in grado di sfruttare le potenzialità della nascente rete Internet. Essi sono stati impiegati infatti per la simulazione di problemi scientifici che richiedevano molte risorse di calcolo oppure per l’elaborazione di dati in applicazioni molto onerose (per es., le previsioni sismiche o quelle meteorologiche, i modelli economici o quelli cosmologici e così via). Uno dei problemi che hanno più richiamato l’attenzione degli utenti della rete è stato il progetto SETI@home (1999), che sfruttava i tempi di latenza dei calcolatori connessi in rete per l’elaborazione di dati provenienti dallo spazio profondo nella speranza di individuare segnali significativi. Oggi uno dei progetti principali di calcolo distribuito a griglia è l’EGEE (Enabling grids for e-science), coordinato dal CERN di Ginevra, per la creazione di una griglia di calcolo europea dedicata ai principali istituti di ricerca.