Sistema elettorale per il quale l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti avuti. Ciò di solito viene realizzato mediante la divisione del numero dei voti validamente espressi per il numero dei seggi da ricoprire, ottenendo così il quoziente elettorale, che costituisce il titolo per conseguire un seggio. I sistemi p. possono dividersi in due gruppi, a seconda che lascino all’elettore la libera scelta dei nomi da votare oppure prevedano per la loro applicazione una lista di candidati prestabilita. In Italia fino al 1993, quando i sistemi elettorali furono modificati in senso maggioritario, il sistema adottato per le elezioni alla Camera era p., mentre per l’elezione del Senato era applicato un particolare sistema p. per l’attribuzione di seggi non ricoperti con il primo scrutinio a base uninominale. Nel 2005 una nuova legge elettorale ha segnato il ritorno al sistema p., ma con una soglia di sbarramento per partiti e coalizioni e l’assegnazione di un premio di maggioranza. Dal 2017 è in vigore la legge elettorale cosiddetta Rosatellum bis che opta per un sistema elettorale misto, il 36 per cento dei seggi è attribuito con formula maggioritaria e il restante 64 per cento è attribuito con metodo proporzionale. Il sistema p. è adottato per le elezioni al Parlamento Europeo.