Sistema di logica deduttiva e induttiva (A system of logic ratiocinative and inductive)
(A system of logic ratiocinative and inductive) Opera (1843) di J.S. Mill. Contiene l’esposizione sistematica della logica, su basi rigorosamente induttive e descrittivo-empiriche, come avviene nelle scienze naturali. L’adesione dell’autore alle tesi positivistiche di Comte si traduce nella proposta di una metodologia scientifica e di una logica unificanti. L’analisi si apre con lo studio, empirico, del linguaggio (lib. I) e delle proposizioni, nelle quali «tutta la verità e tutto l’errore giacciono». Nell’analisi di Mill la deduzione, esemplata dalle verità matematiche o dal sillogismo, viene ricondotta all’induzione e al problema dell’assenso, ossia della sua accettazione; egli privilegia, per così dire, l’aspetto dell’inferenza, che il sillogismo registra e presenta, piuttosto che quello dell’implicazione. Centrale è nella prospettiva di Mill la proposta metodologica del cap. 8 del lib. III. A partire dall’analisi delle circostanze, precedenti o successive, che accompagnano un fenomeno, bisogna trascegliere quelle che vi siano connesse in maniera tale da permettere di determinare una legge invariabile. A tale scopo l’autore individua alcuni canoni fondamentali; quello della «concordanza» e quello della «differenza» prescrivono di confrontare i diversi casi simili in cui il fenomeno si verifica oppure no. Il canone dei «residui», poi, consiste nel concentrare l’indagine su elementi non riconducibili a cause note; tali residui, nell’attestare effetti dovuti a cause che non si sarebbe neppur pensato di indagare, producono significativi incrementi della conoscenza. Il canone delle «variazioni concomitanti», infine, si fonda sul principio che se un fenomeno varia in qualche forma al variare di un altro fenomeno concomitante, allora uno dei due è causa o effetto dell’altro (Mill ne dà l’esempio con la concomitanza fra variazione di calore e dilatazione o contrazione dei corpi). Secondo Mill, le scienze rigorose o deduttive, geometria, aritmetica, logica formale, si fondano sull’induzione e hanno dunque base empirica; gli assiomi che vi soprassiedono sono generalizzazioni di esperienze (lib. II, 4-7). Oltre a tale livello vi è il piano meramente logico-induttivo che fonda le scienze della natura e la possibilità stessa delle teorie scientifiche (lib. III). Principio fondamentale del processo scientifico o «metodo deduttivo» (lib. III, 11) è il principio di causazione, che si spiega induttivamente. Esso comporta la credenza nell’uniformità della natura, che è a sua volta un risultato della sua applicazione; vale a dire che le leggi che esso discopre ne rivelano a loro volta l’evidenza. Dall’unità metodologica deriva l’applicabilità del metodo scientifico anche alle scienze dello spirito e alle scienze sociali, fino a giungere all’etologia e alla psicologia, sulle quali è possibile fondare la scienza della società, ossia la ‘sociologia’ (lib. VI).