sismoscopio
sismoscòpio [Comp. di sismo- e -scopio] [STF] [GFS] Denomin. di dispositivi, basati su vari principi, usati nell'epoca precedente alla sismologia strumentale, cioè sino a circa la metà del 19° sec. e poi ancora per qualche tempo, per avvertire del verificarsi di un terremoto e per darne qualche rudimentale informazione. Per es., un tipo piuttosto diffuso di s. consisteva in un recipiente cilindrico colmo d'acqua o di mercurio, provvisto di una serie di beccucci di sfioramento tutt'intorno sul bordo, sotto ognuno dei quali era un recipiente di raccolta; al verificarsi di un terremoto, un po' di liquido si versava in uno o più di questi recipienti e l'esame del livello del liquido in questi consentiva di stimare la direzione delle scosse e l'intensità di esse. S. costituiti da un semplice pendolo che chiudeva il circuito di un campanello elettrico erano in uso ancora nei primi decenni del presente sec. negli Osservatori sismici per allertare il personale addetto ai sismografi (allora quasi tutti di tipo meccanico) affinché sorvegliasse il loro funzionamento (per es., rimettendo al loro posto le pennine scriventi che spesso saltavano via se la prima scossa era violenta).