SISCIA (Σισκία, Siscia, Sisce)
Città nella parte sud-orientale della Pannonia Superiore, corrispondente all'odierna Sisak in Iugoslavia.
Era sulla via da Emona a Sirmium, alla confluenza del fiume Colapis che circondava la città, nella Sava, su una lingua di terra determinata da questi due fiumi e dall'Odra. Il luogo è chiamato Segestico (Plin., Nat. hist., iii, 148), e Strabone (313, 314) distingue Σεγεστική e Σισκία come due città vicine, che forse nello sviluppo ulteriore si fusero. La penisola fu trasformata in un'isola con lo scavo di un canale sotto Tiberio (Cass. Dio, il, 37, 3), e divenne una importante fortificazione.
La sua fondazione è da collegarsi con la rivolta pannonica e da quel momento entrò a far parte della strada che metteva in relazione l'Occidente con l'Oriente. Fu certamente anche statio fluviale, come risulta dalla Not. Dign. Occ., 32, 56.
Una prima cinta ha avuto sicuramente nel periodo flavio quando divenne colonia, iscritta nella tribus Quirina. Da una testimonianza di Marsigli, la fortificazione aveva una forma oblunga. Qualcosa sulla sua cinta e sulla sua topografia in antichità si può ricavare anche dalla descrizione fatta da Pacato (c. 3) mentre da C.I.L., iii, 3964 risulta che v'era un tabularium. La sua importanza si accresce quando diventa zecca imperiale, luogo di residenza dunque di un praepositus thesaurorum Siscianorum Saviae e di un procurator monetae Siscianae (Not. Dign., pp. 47-48). Grande splendore ebbe ancora all'età di Teodosio e di Magno Massimo (C.I.L., iii, 3969), splendore venutogli dalla sua zecca (C.I.L., iii, 3953).
Pur essendo in possesso di molte indicazioni sui suoi monumenti, non si è potuto finora condurvi uno scavo sistematico. Tutto ciò che si conosce è il perimetro della fortificazione e i monumenti menzionati dalle iscrizioni. Ad una certa importanza si eleva la città nel periodo cristiano quando, oltre ad essere capitale dei Goti diventa anche sede vescovile. Attraverso l'attività del vescovo Quirino si ha una serie di indicazioni sulla topografia della città in questo periodo. Dal rilievo di una cassetta si può dedurre anche qualcosa sull'estensione della città, ma si deve anche tener conto del fatto che durante il IV-V sec. simili rappresentazioni erano legate ad un senso di esagerato patriottismo (cfr. C.I.L., iii, 3969).
Bibl.: Fluss, in Pauly-Wissowa, III A, 1929, c. 361-363, s. v.; A. Graf, Übersicht der antiken Geographie von Pannonien, Budapest 1936, pp. 48-49.