SIROPULO SILVESTRO (Συρόπουλος, Σύλβεστρος)
Scrittore bizantino, nato a Costantinopoli circa il 1400. Formatasi una buona cultura teologica e giuridica, divenne grande ecclesiarca e canonista del patriarcato, e al seguito del patriarca e dell'imperatore assistette dal principio alla fine al concilio di Ferrara-Firenze (1438-39). Egli appartenne al partito degli avversarî ad ogni costo dell'unione con i Latini, come Marco d'Efeso; ma seppe dissimulare e sottoscrisse il decreto d'unione, anche per non perdere il favore dell'imperatore. Però in cuor suo concepì un rancore verso il concilio, che profuse nella storia o meglio nelle sue Memorie ('Απομνημονεύματα).
Quest'opera costituisce un interessante complemento alla storia documentaria del concilio, in quento descrive con vivacità più che le sedute e cerimonie pubbliche, i piccoli avvenimenti e pettegolezzi del giorno con spigliata vivacità e informa sui precedenti del concilio e sull'atteggiamento dei Greci dopo l'unione. La tendenza antiromana e antiunionista fu accentuata dal suo editore, l'anglicano R. Creyghton, che l'intitolò Vera historia unionis non verae (L'Aia 1660), traducendola inesattamente, provocando la confutazione di Leone Allacci (Roma 1665).
Bibl.: L. Mohler, Kardinal Bessarion, I, Paderborn 1923, pp. 69-75; Ph. Meyer, in Realenkyklopädie für protestantische Theologie, XIX (1907), pp. 306-308; A. Diamantopulo, Sílbestros Syrópoulos in Néa Sión, XVIII (1923).