SIRIANO (Συριανός, Syrianus)
Filosofo greco del sec. V d. C. Scolaro di Plutarco d'Atene, iniziatore di quella corrente del neoplatonismo che dalla sua sede prese il nome di Scuola d'Atene e che in tal modo continuava anche materialmente la tradizione dell'Accademia platonica, gli successe nello scolarcato nel 431/2; e fu maestro del massimo rappresentante di quella scuola, Proclo.
Di S. sono superstiti un commentario ai libri terzo, quarto, tredicesimo e quattordicesimo della Metafisica di Aristotele (edito da H. Usener nell'edizione delle opere di Aristotele curata dall'Accademia prussiana delle scienze, V, Berlino 1870, pp. 835-946, e da W. Kroll nella collezione dei commentatori greci di Aristotele pubblicata dalla stessa Accademia, VI, 1, Berlino 1902) e un commentario a Ermogene (edito da H. Rabe, voll. 2, Berlino 1892-93). Nella sua tendenza ermeneutica, egli manifesta ancora l'influsso di Giamblico (alla scuola siriaca si ricollega infatti principalmente quella d'Atene), in quanto ama le interpretazioni allegoriche e le dimostrazioni della concordanza delle verità platoniche con la teologia e la misteriosofia, specialmente orientale; ma anticipa Proclo avvertendo, più nettamente che i suoi predecessori, la polemica antiplatonica di Aristotele, e quindi intendendo in maniera meno immediata l'esigenza di dimostrare l'accordo delle teorie di quest'ultimo con quelle di Platone.
Bibl.: Th. Bach, De S. philosopho neoplatonico, I, Lauban 1862; K. Praechter, in Götting. gelehrte Anzeigen, 1903, pp. 513-30.