SIRI di Lucania (Σῑρις, Siris)
Colonia greca della Magna Grecia, fondata, come generalmente si crede, verso la metà del sec. VII a. C., alla foce del fiume omonimo (Siris, poi Sinis, oggi Sinni), sulla costa lucana, fra Sibari e Metaponto. Il territorio aveva prima appartenuto al popolo del Coni: dalla nuova città prese il nome di Siritide. Fondata dai coloni di Colofone, oppure, secondo altri, da altri di origine metapontina, varî indizî fanno sospettare la presenza di un forte elemento focese fra i coloni di Siri. Anche è probabile che la data di fondazione della città debba farsi risalire assai più addietro, verso la metà del sec. VIII. La città divenne presto fiorente, grazie alla fertilità della vallata del Sinni, la cui bellezza e amenità fu celebrata nei versi di Archiloco di Paro: mantenne con l'Oriente mediterraneo intensi commerci. La ricchezza e la potenza di Siri risvegliò i sospetti dei Metapontini e la cupidigia di Sibari (v.): onde le due città, unitesi in alleanza e aggiunti alla loro lega i Crotoniati, assalirono Siri e la distrussero (circa 530-525 a. C.). Gli abitanti superstiti vennero trasferiti a Metaponto, che rimase padrona di gran parte della Siritide: la porzione meridionale di questa venne invece in mano dei Sibariti e, dopo la distruzione di Sibari, di Crotone. Più tardi Atene accampò diritti sul territorio della città: e su di essi s'imperniò probabilmente la lunga contesa che arse fra Taranto e Turi, subito dopo la fondazione di quest'ultima città. La guerra finì nel 432 a. c. con la vittoria di Taranto, che ottenne il dominio della Siritide, concedendo però agli antichi abitanti di restare ad abitarvi: in esso i Tarantini fondarono la nuova colonia di Eraclea; Siri continuò a esistere come porto di essa.
Bibl.: Ricciardi, Viaggio alla Siritide, Napoli 1872; M. Lacava, Del sito dell'antica Siri, Napoli 1889; K. J. Beloch, Siris, in Hermes, XXIX (1894), p. 604 segg.; E. Pais, Italia antica, II, Bologna 1922, p. 43 segg.; Immisch e Stoll, in Roscher, Lex. der griech. u. röm. Myth., II, col. 920 segg.; G. Giannelli, Culti e miti della Magna Grecia, Firenze 1924, pp. 103 e segg., 297 segg.; E. Ciaceri, St. d. Magna Grecia, I, 2ª ed., Città di Castello 1928, p. 127 segg.