SIRENA FRONTALE, Pittore della (Displayed Siren Painter)
Ceramografo corinzio del secondo venticinquennio del VII sec. a. C. (Protocorinzio Medio: v. protocorinzî, vasi).
Il Robertson e il Dunbabin hanno attribuito ad una stessa mano una oinochòe conica frammentaria da Perachora (ii, n. 228: tra gli animali del fregio è la sirena frontale a cui il pittore deve il nome), un frammento dall'Heraion di Argo e, con incertezza, un secondo frammento protocorinzio tardo da Perachora (ii, n. 292). Il Robertson ha aggiunto un aröballos in collezione privata a Basilea. Per il Benson questi vasi sono vicini fra loro, ma non di una stessa mano: il frammento da Argo sarebbe del Pittore di Bellerofonte; l'aröballos da Basilea apparterrebbe alla cerchia del Pittore dalla Testa Alzata; l'oinochòe a quella di un coperchio di pyxis al Vaticano (Albizzati, n. 30).
Il pittore sembra avere una speciale predilezione per gli schemi insoliti. La sirena barbata, sulla oinochòe da Perachora, ha corpo frontale e ali spiegate e frontali, testa di profilo a sinistra e un'unica zampa di profilo a destra: è, per ora, unica nel Protocorinzio. In Attica si trova in epoca più recente - fine del Protoattico - sul collo di un'anfora dall'agorà di Atene (P 25392 = Brann, n. 590). In seguito, a Corinto e ad Atene, la sirena con ali frontali avrà il corpo di profilo. Vicine, sono le sirene rappresentate in Etruria e in Campania su bronzi, oreficerie o vasi, ma non sono uguali: hanno anche la testa e le zampe frontali ed hanno costantemente le braccia. Questa tipologia, che cominciò in Italia alla fine del VI sec., continuò in località periferiche fino all'età romana (v. sopra vol. iv, p. 646). Altro schema insolito nel Protocorinzio è quello del leone sull'aröballos di Basilea: è seduto sulle zampe posteriori con la testa rivolta all'indietro ed anticipa di oltre mezzo secolo uno schema che divenne usuale nella pittura attica e corinzia solo nel VI sec. a. C.
Bibl.: T. J. Dunbabin-M. Robertson, Some Protocorinthian Vase-Painters, in An. Br. Sch. Athens, XLVIII, 1953, p. 177; J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 20, n. 16 (Gruppe der Pyxideckel im Vatikan); id., Corinthian Vase-Painters, in Am. Journ. Arch., LXI, 1957, p. 175 s.; T. J. Dunbabin, Perachora II, Oxford 1962, pp. 39, n. 228; 47, n. 292, tavv. 11 e 17. Anfora dell'agorà di Atene: E. T. Brann, Agorà VIII. Late Geometric and Protoattic Pottery, Princeton 1962, pp. 26, 97, 99, n. 590, tav. 38. Sirena italica: Weicker, in Roscher, IV, 1909-15, c. 601-639, s. v. Seirenen, dove però il materiale etrusco ed italico è spesso dato come greco-orientale.