ROMILLY, Sir Samuel
Giurista e uomo politico, nato a Westminster il 1° marzo 1757, suicidatosi a Londra il 2 novembre 1818. Avvocato eccellente, acquistò ben presto grande fama. Notevolmente influenzato dalle dottrine del liberalismo europeo e dall'amicizia con Mirabeau, Bentham e Lord Lansdowne, sostenne la necessità di mitigare i rigori del diritto penale inglese e di proporzionare le pene all'effettiva gravità dei reati. Entrato nel 1806 alla Camera dei comuni e, nominato nello stesso anno solicitor general, dedicò tutta la sua attività a questa riforma; nonostante i notevoli ostacoli incontrati, ottenne, in alcuni casi, l'abolizione della pena di morte e altri parziali emendamenti.
Tra i suoi numerosi scritti ricordiamo: Thoughts on executive justice (Londra 1786); Observations on the criminal law of England as it relates to capital punishments and on the mode in which it is administered (ivi 1810, 3ª ed. 1813), Objections to the project of creating a vice-chancellor of England (ivi 1813); e inoltre i suoi discorsi alla Camera dei comuni, raccolti da W. Peter (The speeches of Sir S. R., voll. 2, ivi 1820) e le memorie autobiografiche: Memoirs of the life of Sir S. R., written by himself with a selection from his correspondence (a cura del figlio, voll. 3, ivi 1840).
Bibl.: C. Phillipson, Three criminal law reformers, Beccaria, Bentham, R., Londra 1923.