Matematico e fisico britannico (n. Colchester 1931). P. ha dato importanti contributi nella teoria della relatività generale, formulando l'ipotesi secondo la quale la singolarità centrale di un buco nero non è osservabile. Ha anche proposto e studiato la nozione di tassellazione quasi periodica del piano. Nel 2020 è stato insignito del Premio Nobel per la fisica "per la scoperta che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività".
Conseguito il PhD presso la Cambridge University, ha svolto attività di ricerca presso le università di Princeton e di Syracuse. È stato ricercatore presso il King's College (1961-63) e poi prof. di matematica applicata al Birkbeck College di Londra (1964-73). È stato visiting professor in varie università statunitensi fino alla fine degli anni Ottanta e successivamente prof. al Mathematical Institute della Oxford University. Gli sono stati attribuiti numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali: la Eddington Medal (insieme a Hawking, 1975), la Royal Medal (1985), la Dirac Medal (1989), la Einstein Medal (1990), il Naylor Prize (1991) e la De Morgan Medal (2004). Ordine al merito nel 2000, ha ricevuto lauree honoris causa da varie univ.: New Brunswick (1992), Londra (1995). Nel 2020 è stato insignito del Premio Nobel per la fisica "per la scoperta che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività"; P. ha ricevuto la metà del premio, l’altra metà essendo stata vinta per ¼ da R. Genzel e per ¼ da A. Ghez.
Ha dato importanti contributi alla cosmologia: in partic. ha formulato (1969) la congettura del censore cosmico, secondo la quale nei buchi neri non possono aversi singolarità nude (ossia non nascoste dall'orizzonte degli eventi), cioè non è possibile che un osservatore interagisca causalmente con la singolarità di curvatura. Insieme a S. W. Hawking, ha condotto studi di cosmologia quantistica, un nuovo settore di ricerca derivante dalla unificazione della gravitazione con la meccanica quantistica. Si è occupato anche di intelligenza artificiale, e ha definito una teoria basata su un'analogia tra le attività della mente e una macchina di Turing, accomunate dalla capacità di operare per algoritmi. Ha inoltre proposto e studiato la nozione di tassellazione quasi periodica del piano Tra le sue opere ricordiamo: Techniques of differential topology in relativity (1973); Spinors and space-time (in collab. con W. Rindler, 1986); The Emperor's new mind (1989; trad. it. 1992); The nature of space and time (in collab. con Hawking, 1996; trad. it. 2002); The large, the small, and the human mind (in collab. con Shimony, Cartwright e Hawking, 1997; trad. it. 1998); The road to reality: a complete guide to the laws of universe (2004; trad. it. 2005); Cycles of time: an extraordinary new view of the universe (2010; Dal Big Bang all'eternità, trad. it. 2011).