NAPIER, Sir Charles
Ammiraglio inglese, discendente del matematico John (v.); nacque a Merchiston Hall, presso Falkirk, il 6 marzo 1786: morì a Londra il 16 novembre 1860. Ebbe vita avventurosa, alternando periodi di valorosa attività navale a periodi di sfortunate speculazioni commerciali e burrascose vicende politiche. Partecipò attivamente alla guerra civile portoghese che i liberali, partigiani della regina donna Maria da Gloria, figlia dell'imperatore del Brasile don Pedro, combatterono contro i reazionarî, sostenitori di suo marito il re don Miguel, rinnegatore della concessa costituzione. Il 5 luglio 1833, al comando delle navi dei liberali, sconfiggeva e distruggeva al largo di Capo S. Vincenzo la flotta dei miguelisti; quindi, assunto il comando delle forze liberali di terra, vinceva l'esercito nemico sotto le mura di Lisbona, assicurando il successo della regina Maria. Radiato per tali sue azioni dai ruoli della marina britannica dietro richiesta del governo francese, vi venne poco dopo riammesso. Prese parte alla repressione dei torbidi di Siria nel 1840. Promosso dipoi al grado di ammiraglio, ebbe il comando della Channel Fleet (1846-48). Nel 1854, all'apertura delle ostilità con la Russia, fu posto al comando della flotta britannica del Baltico. Nonostante tassativi ordini dell'ammiragliato, si rifiutò di attaccare con le sue navi i forti di Kronstadt, convinto che sarebbe andato incontro a un insuccesso. La sua condotta fu aspramente criticata e provocò il suo allontanamento dal comando navale: ulteriori serene valutazioni riconobbero però che egli aveva agito saggiamente, evitando un grave scacco all'armata britannica. Di grande coraggio e abilità, ma stravagante e vanitoso, ebbe frequenti litigi con l'ammiragliato, e non poté raccogliere tutti i frutti della sua grande attività.
Bibl.: E. Napier, Life and Correspondence of Admiral Sir CH. N., K. C. B., voll. 2, Londra 1862; J. Knox Laughton, in Dictionary of national Biography, XIV, Londra 1921-22, s.v.