PINERO, Sir Arthur Wing
Commediografo inglese appartenente a famiglia d'origine portoghese, nato il 24 maggio 1855 a Londra, ivi morto il 23 novembre 1934. Dopo aver seguito studî privati, si diede, dal giugno 1874 al luglio 1881, a far l'attore, impadronendosi di tutti i segreti del palcoscenico. Fu con A. Jones il maggior rappresentante del teatro inglese negli anni intorno al 1890, prima che l'influsso ibseniano facesse trionfare orientamenti più vicini alla realtà dei tempi.
La consumata abilità tecnica del P. è un perfezionamento di modelli francesi (V. Sardou, E. Scribe, É. Augier); le sue concezioni sono sempre teatrali, ma egli non giunse mai a concepire nulla fuori di tali limiti intesi tecnicamente. Un intreccio comico di costruzione accuratissima e quanto più possibile vicino al verosimile, complicazioni e tensione spinte al massimo nel penultimo atto, poi l'ultimo breve e a lieto fine: questo lo schema generale delle sue commedie. Arte borghese che non tocca quasi mai corde profonde, che aspira soprattutto a divertire e rimane essenzialmente episodica, nonostante un fondo indeterminato di malinconia e un ottimismo non del tutto spensierato. Oltre a commedie di costumi (The Magistrate, 1885; The Gay Lord Quex, 1899), ne scrisse altre da lui stesso definite serie, come His House in Order (1906; trad. ital. La casa in ordine, Milano 1907); Trelawny of the Wells, interessante anche per la rappresentazione dei diversi ambienti teatrali e The Profligate (1887, rappresentata nel 1889). La "serietà" di questa commedia che poteva finire in dramma e sul cui scioglimento fu molto perplesso, indusse il P. a meditare su Ibsen che in quegli anni penetrava in Inghilterra. Scrisse allora The Second Mrs. Tanqueray (1893; trad. ital. La seconda moglie, Milano 1906; nuova ediz., ivi 1920) che ottenne grande successo e parve audace; anche qui però il dramma non nasce dall'interno dei personaggi, ma viene determinato con un artificioso espediente d'intreccio, e non esce dal tono generale caratteristico delle altre sue opere. Più originale il P. fu quando introdusse un elemento fantastico, creando quelle che si potrebbero chiamare commedie fiabesche. Questo secondo aspetto, impasto tipicamente inglese di comicità e di fantasia, iniziatosi nel 1888 con Sweet Lavender, si svolse parallelamente all'altro fino a The Enchanted Cottage (1922), forse la migliore commedia del genere.
Per virtuosismo tecnico, per abilità di variare i toni entro un convenzionalismo ristretto che ebbe in comune con A. Jones, il P. rimane uno dei più notevoli commediografi inglesi moderni; ma la sua opera, quanto allo spirito ond'è animata, appartiene tutta al sec. XIX.
Opere: Principali, oltre alle citate: The Schoolmistress; The Notorius Mrs. Ebbsmith (1895); Iris (1901); Lettie (1903); Mid-Channel (1909); The Widow of Wasdale Head (1912); The Freaks (t 918); Monica's Blue Boy (1918, azione mimica, con musica di sir F. Cowen); A Seat in the Park (1922); Dr. Harmer's Holidays e Child Man (pubblicate insieme con il titolo di Two Plays nel 1930), ecc.
Bibl.: J. W. Cunliffe, Modern English Playwrights, Londra 1927; C. Pellizzi, Il teatro inglese, Milano 1934, pp. 64-72.