Vedi SIPHNOS dell'anno: 1966 - 1997
SIPHNOS (Σϕνος)
Isola del gruppo delle Cicladi, situata a S-E di Seriphos.
Esplorata più volte nel secolo scorso (Ross, Pollak), fu oggetto di scavi occasionali da parte dei Greci (specialmente nel quinquennio 1915-1920) e più tardi di scavi regolari da parte della British School di Atene.
L'isola, ricca di minerali, fu una fiorente sede in periodo cicladico (v. cicladica, arte). Di questo periodo è l'acropoli fortificata (scoperta dallo Tsountas), che si trova sulla collina di S. Andrea, a S-E dell'odierno centro di Apollonia; le fortificazioni, consistenti in mura intervallate da torri di pianta quadrata e caratterizzate dalla presenza di un camminamento interno, mostrano strette analogie con quelle di Syros, di datazione leggermente precedente. Del periodo cicladico sono anche numerose necropoli, situate in diverse parti dell'isola (presso Akrotiraki, e nella parte sud-occidentale), che hanno restituito corredi all'incirca contemporanei con i trovamenti di Paro. Non mancano però anche rinvenimenti posteriori, simili cioè agli oggetti decorati con incisioni, caratteristici di Syros. Rari nell'isola sono gli idoli in marmo. Un tempo ritenute micenee, più probabilmente, invece, di epoca greca sono numerose torri di pianta circolare (silos per derrate alimentari?), già notate nell'esplorazione del 1837 dal Ross e segnate, in numero di 38, sulla carta dell'isola curata dall'Eterìa greca. Gli scavi inglesi, svoltisi nel quinquennio che precedette l'ultima guerra, hanno avuto come scopo principale la conoscenza della città di epoca greca, della quale rimanevano scarsissimi resti architettonici, pochi frammenti di sculture - per lo più in marmo pario - e qualche iscrizione, che documenta l'esistenza di un ϑέατρον con un περίϕραγμα di Dioniso (rispettivamente I. G., xii, 5, 481, 28 e 485, 6). Di un prytanèion e di una λευκόρϕυς ᾿Αγορά dà notizia Erodoto (iii, 58). Gli scavi condotti dalla British School di Atene si sono svolti nell'area dell'acropoli greca, cioè sulla collina del Kastro, limitatamente alla parte N-O dell'altura, essendo il resto della sommità occupato da costruzioni medievali e moderne. L'acropoli è fortificata mediante un giro di mura, visibili soltanto per alcuni tratti, costruite in marmo probabilmente locale, in blocchi formanti filari regolari, databili intorno alla fine del VI sec. a. C. Nella parte dell'acropoli scavata, si è rinvenuta una favissa templare, di periodo dedalico e arcaico (dal 700 al 550 circa), mentre sulla spianata, entro il giro di mura, si sono riportate alla luce alcune case geometriche (circa 750) di forma quadrata. Altri edifici di periodo geometrico sono stati documentati sul pendio N-E della collina del Kastro, mentre sul pendio S-O è testimoniata una necropoli in uso dal VII sec. a. C. sino in periodo romano.
I trovamenti più interessanti sono quelli di periodo cicladico e orientalizzante: in quest'ultimo periodo la produzione dell'isola mostra strette affinità coi trovamenti di Delo e di Nasso. A Delfi (v.) S. costruì un suo thesauròs verso il 525 a. C. alle cui sculture lavorò un maestro, che è da ritenersi attico, con uno o due aiuti.
Bibl.: In generale: L. Pollak, in Ath. Mitt., XXI, 1896, p. 204 ss.; Bürchner, in Pauly-Wissowa, S. II a, III, 1929, c. 263 ss.; J. M. Brock-G. Mackworth Joung, Excavations in Siphnos, in Ann. Br. School Athens, XLIV, 1949, p. i ss. Per il periodo cicladico: Chr. Zervos, L'art des Cyclades, Parigi 1957, passim, con bibl. prec. Per il periodo orientalizzante: O. Rubensohn, Das Delion von Paros, Wiesbaden 1962. Per le torri: J. H. Young, Ancient Towers on the Island of Siphnos, in Amer. Journ. Arch., LX, 1956, p. 51 ss.