SIOUX (pron. Siù)
Nome usato specialmente a designare i Dakota, una delle più numerose e temute tribù delle praterie nordamericane, di origine chippeua (Nadowesioux, Nadovessian, "piccolo serpente" o "nemico", ecc.), passato poi a designare una vasta famiglia di tribù parenti distribuite in varie parti dell'America Settentrionale, con la maggiore concentrazione nella regione delle praterie centrali. Queste tribù dei grandi piani centrali non erano tuttavia fra le genti indigene della regione, perché esisteva ancora in molte di esse il ricordo di una provenienza dai paesi situati a oriente del Mississippi. La pressione dei coloni bianchi accentuò e accelerò poi la tendenza alla migrazione verso occidente, e, non ostante l'ostilità e la resistenza spiegate contro gl'intrusi, i Sioux furono spinti nel Territorio Indiano o confinati nelle Riserve del Dakota, del Nebraska e Montana. Anche successivamente, tuttavia, vi furono ribellioni e sollevazioni (1862-1876). I Sioux si possono considerare come i più tipici portatori della cultura dei cacciatori delle praterie e come uno dei loro gruppi più elevati, fisicamente e moralmente. Anche dopo la perdita del loro territorio e delle loro costumanze si sono mostrati fra i gruppi più accessibili alla civiltà europea. Ricevono ora l'insegnamento elementare nella loro lingua, e in lingua dakota si sono pubblicati varî libri e si stampano regolarmente varî giornali. Il numero dei Sioux proprî o Dakota è di 26.000, distribuiti in varie agenzie e sovraintendenze scolastiche: quello di tutta la famiglia Sioux è di 40.000.
Dal punto di vista linguistico (che corrisponde del resto a quello territoriale) questa famiglia può dividersi con P. E. Goddard (American Anthropologist, n. s., XVI, 1914, p. 592), in tre gruppi: 1. gruppo meridionale, che comprende due lingue: il Biloxi e l'estinto Ofo, nel Mississippi, il primo sulla costa del Golfo del Messico e il secondo sulle rive del fiume Yazoo; 2. gruppo orientale, che comprende il Catawba, parlato nella regione di York nella Carolina del Sud e l'ormai estinto Tutelo (o Yésang), alle sorgenti del Dan; 3. gruppo centrale, il più ampio e importante di tutti e che comprende idiomi parlati nella vasta regione compresa fra il Mississippi e le Montagne Rocciose, dal Canada al fiume Arkansas; abbraccia quindi una larghissima zona della pianura occidentale degli Stati Uniti. Si distinguono parecchi sottogruppi: a) Hidatsa, con le due varietà Hidatsa e Crow, che abitavano vicino alla confluenza del fiume Knife col Missouri; b) Mandan, nel NO.; c) Chiwere, con le varietà: Iowa, Oto, Missouri e Winnebago; d) Dhegiha, che comprende due rami: il primo è formato dai dialetti Omaha e Ponca e dallo Quapaco (Kwapaw), il secondo dall'Osage e Kansas; e) Dakota-Assiniboin, che comprende il Mackawanton (Mdewakanton), Wahpekute, Sisseton, Yankton, Yanktonai, Teton, Santee e Assiniboin (v. dakota, XII, p. 233). Nelle lingue sioux le esplosive sorde possono essere anche aspirate e forti. Nel santee manca l (l > d). Nel ponca manca y. In tutti i dialetti sioux (salvo nell'ofo) manca f.
Rapporti genealogici possibili fra il gruppo sioux e l'irochesecerochese sono stati proposti recentemente da L. Allen, Intern. Journal of American Linguistics, VI (1931), p. 185 segg. (v. irochesi, XIX, 565), mentre E. Sapir, Science, n. s., LIV, p. 408 e Amer. Anthropologist, n. s., XXVII (1925), pp. 525-26, ha proposto di riunire il Sioux alla famiglia Hoka, da lui precedentemente ampliata, in una famiglia di ordine superiore Hoka-Sioux (cfr. anche america, II, 922; Hoka, XVIII, 535).
Bibl.: J. C. Pilling, Bibliography of the SIouan languages, Washington 1887; per il Biloxi: J. Owen Dorsey-Jh. R. Swanton, A Dictionary of the Biloxi and Ofo Languages, Washington 1912; per il Catawba: A. S. Gatschet, Grammatic sketch of the Catawba language, in Amer. Anthropologist, n. s., II (1900), pp. 527-549; per il Mandan: G. F. Will-H. J. Spinden, The Mandans a study of their culture, archaeology and language, in Papers of the Peabody Mus. of Amer. Arch. a. Ethn., III (1906), p. 4; per il Dhegiba: J. O. Dorsey, The Cegiha language, Washington 1890; Fr. La Fletsche, A dictionary of the Osage language, Washington 1932; per il Dakota (Santee): S. R. Riggs, Dakota grammar, Texts and Ethnography, Washington 1893; A Dakota-english dictionary, Washington 1890; ma soprattutto: F. Boas e J. R. Swanton, Siouan Dakota (Teton and Santee Dialects) with remarks on the Ponca and Winnebago, in Handbook of American Indian Languages, I, Washington 1911 (Smiths. Inst. Bur. Am. Ethn. Bull. 40), pp. 875-965, che è un primo saggio di una grammatica comparata di alcune lingue della famiglia Sioux.