SÎNTANA DE MUREŞ, Cultura di
La località è situata presso le sorgenti del Mures, nella Transilvania orientale (Romania). In seguito agli scavi del 1903, la sua necropoli è divenuta eponima di una speciale cultura dell'inizio dell'epoca delle migrazioni che, sul piano europeo, si può integrare nella cultura Cerniahov diffusa sull'area della R.S.S. Ucraina e delle contrade circostanti.
Sul territorio della Romania questa cultura è nota soprattutto in base a una serie di necropoli scoperte su una area abbastanza estesa che comprende parte della Moldavia (Izvoare, Piatra Neamtz), la Transilvania orientale (Sintana de Mureş, Tirgui Mures,, Palatca) e la Muntenia a E del fiume Argeş, (Spanṭov, Cacaleţi, Independenţa, Tîrgşor, Oinac, Ploeşti-Triaj, Aldeni).
Le necropoli della Moldavia e della Transilvania sono a inumazione, quelle della Muntenia invece sono birituali, con netto predominio del rito a inumazione. La sola eccezione a questa regola è la necropoli di Tîrgşor, presso Ploeşti, ove l'incinerazione è predominante.
Nelle tombe a inumazione, orientate generalmente N-S, appare presso lo scheletro un corredo composto di vasi fittili, ai quali si aggiungono talvolta un bicchiere di vetro, oggetti di toletta quali pettini, vaghi di collane e fibbie oppure suppellettili di uso comune - aghi da cucire, piccoli coltelli, scatolette per belletto ecc. - e diverse offerte votive, come uova e ossa di animali.
I vasi, che costituiscono la categoria più numerosa dei singoli corredi, si possono dividere in più categorie: a) vasi lavorati alla ruota di una pasta ben epurata, lustrati, d'un colore grigio più o meno scuro, raramente nero o giallo-oro; b) vasi sempre lavorati alla ruota, d'una pasta impura che li rende scabri al tocco, di uso casalingo; c) vasi lavorati a mano, di pasta grossolana, con decorazione a bottoni e fascia alveolata, di tradizione locale, getodacica; d) vasi romani d'importazione, specie anfore.
Di queste quattro categorie è la prima che presenta il più alto interesse per la qualità della ceramica e la sua ricca gamma di forme: scodelle e catini dai variatissimi profili, brocche con corpo bitroncoconico, troncoconico, cilindrico, ovoidale e globulare con collo cilindrico e, raramente, con la bocca trilobata, di evidente tradizione romana. Della ricca serie di brocche apparse nelle diverse necropoli di questa cultura meritano una speciale menzione due esemplari venuti in luce a Spanţov (sul Danubio, in Muntenia, presso Oltenitza): l'una che per la forma elegante e, soprattutto, per l'eccezionale colore giallo-oro sembra proprio una copia d'un vaso d'oro, l'altra che per la sua forma altrettanto singolare, fa egualmente pensare a un originale metallico di età imperiale romana.
Tra gli oggetti di toletta, meritano una speciale menzione le fibule, generalmente di bronzo, raramente d'argento, sia a disco, sia del tipo mit umgeschlagenem Fuss (a piede ribattuto), i pettini d'osso, fibbie ovali e vaghi di collana di pasta vitrea variatissimi per forma e colore, oppure di cornalina, più rara e preziosa, di forma poliedrica.
I varî elementi dei corredi ci permettono di datare le necropoli di questa cultura, per tutto il corso del IV sec. d. C Le tombe a incinerazione che, come abbiamo detto, costituiscono parte integrante delle necropoli di questo tipo, non offrono che l'urna cineraria, di argilla scabra, e non hanno il minimo corredo.
Tali necropoli vengono attribuite ai Goti. Si deve tener conto tuttavia che alcuni elementi dei corredi deposti nelle tombe a inumazione provano la presenza della popolazione locale geto-dacica con la quale le genti gotiche migranti hanno certo convissuto. D'altra parte le necropoli della popolazione locale recentemente scoperte sembrano essere esclusivamente a incinerazione.
Bibl.: I. Kovács, A maresszentannai népvanderlaskori temetö (con un riassunto in francese, Cimitière de l'époque de la migration des peuples à Maresszentanna = Sîntana de Mureè), in Dolgozatek, III, 1912, p. 250-367; Gh. Stefan, Une tombe de l'époque des migrations à Aldeni, dép. de Buzàu, in Dacia, VII-VIII, 1937-1940, pp. 217-221; B. Mitrea - C. Preda, Şantăierul Spantov, in Studii Cercet. Ist. Vec., IV, 1953, pp. 220-236; B. Mitrea - C. Preda, Sapaturile de salvare de la Gogosari ṣi Cacaleti, ibid., VI, 1955, pp. 627-640; C. Preda, Cimitirul prefeudal de la Spanṭov, in Materiale ṣi cercetări arheologice, V, 1959, pp. 167-171; R. Vulpe, Izvoare. Săpăturile din 1936-1948, Bucarest 1957, pp. 43-50; 276-317.