SINGARA
. Città di Mesopotamia, forse già ricordata in documenti assiri. È quasi a metà della via tra l'Eufrate e il Tigri nel loro bacino settentrionale, press'a poco alla latitudine di Aleppo e di Mossul, e il nome ne è conservato nel gruppo di nude colline chiamato Gebel Singiār e nel Balad Singiār. Nella guerra partica di Traiano fu occupata da Lusio Quieto, e tornata a occupare nelle guerre partiche di Severo o forse anche di Lucio Vero, fu colonia romana, come provano monete coniate nel periodo che va da Severo Alessandro a Filippo. Nel 348 Costanzo II fu sconfitto dal re persiano Sapore tra Hileia e Singara (Amm. Marc., XX, 6) e la città fu dai Persiani occupata nel 360. È segnata nella Tabula Peutingeriana. Appaiono presso il villaggio moderno di Balad Singiār le tracce di un campo romano, e recentemente vi è stata trovata un'iscrizione in onore di Traiano. Il gruppo montuoso di Singiār forma il centro della regione abitata ora dagli Yezīdi.
Bibl.: F. Sarre-E. Herzfeld, Arch. Reise im Euphrat-und Tigrisgebiet, Berlino 1911, I, p. 202; II, p. 307; Cagnat, in Syria, 1927, p. 53.