SINGAPORE (XXXI, p. 844; App. II, 11, p. 834; III, 11, p. 749)
Al censimento del 1970 S. contava 2.074.507 abitanti (2.334.000 ab. secondo stime anagrafiche effettuate nel 1978), di cui 1.579.866 cinesi, 311.379 tra malesi e indonesiani e 145.169 tra indiani e pakistani; gli europei erano 38.093. Il tasso d'incremento annuo, valutato nell'intervallo 1970-76, è dell'1,6%, il tasso di natalità del 18,8‰ e quello di mortalità del 5,1‰; la mortalità infantile è inferiore al 12‰. La quasi totalità della popolazione vive nella capitale (che dà il nome allo Stato) che si sviluppa in altezza con un'edilizia ardita di tipo nord-americano. Si cerca in questo modo di preservare gli spazi rurali (15,5% della superficie totale) e forestali (6,9 %), così preziosi ai fini di un rifornimento idrico, per cui sono stati costruiti tre invasi, e per lasciare possibilità agl'impianti industriali e alle infrastrutture. S. risulta molto più progredita di altri stati contermini, sia economicamente che socialmente; lo prova il moderato nazionalismo, la massima tolleranza religiosa e l'accettazione dell'inglese come lingua ufficiale. Buoni sono i rapporti con la Malaysia, di cui a S. si lavora lo stagno in un complesso industriale, tra i più importanti dell'Asia meridionale. Notevoli anche le raffinerie petrolifere di Pulau Bocum; il porto, oltre a espletare importanti funzioni per il transito, e quella di principale emporio della regione, è sede di grossi complessi cantieristici. Sviluppata è l'industria tessile, quella della birra e quella della conservazione del pesce.
Bibl.: R.J.W. Neville, The areal distribution of population in Singapore, in Journal of tropical geography, Kuala Lumpur 1965; Yue-Man Yeung-Stephen, H.K. Yeh, Commercial patterns, in Singapore's public housing estates, ivi 1971; Singapore 1973, a cura del Government printing office, ivi 1973; Port of Singapore Authority, Report & account, ivi 1977; C. Verlaque, L'espansion portuaire de Singapour, in Les Cahiers d'outre-mer, Bordeaux, XXX (1977).
Storia. - Nel luglio del 1963 il Parlamento britannico decretò la fine di ogni residua sovranità su S., che divenne membro della Federazione della Malaysia, proclamata il 16 settembre dello stesso anno. Nelle elezioni generali del 21 settembre 1963 il Partito di Azione Popolare (PAP), che a causa dell'appoggio di Lee Kwan Yew al progetto di federazione aveva visto la sua maggioranza sgretolarsi fino a ridursi a un seggio, riconquistò 31 seggi su 51. Il contrasto tra i gruppi etnici cinese (il 75,1% della popolazione di S.) e malese, in maggioranza nella federazione, e lo squilibrio tra S. e gli altri membri economicamente e politicamente più arretrati, provocarono tuttavia il 9 agosto 1965 la secessione di S., con il consenso degli altri membri, con cui S. continuò peraltro a collaborare. Proclamata repubblica indipendente nell'ambito del Commonwealth, S. ha continuato a essere governata da Lee Kwan Yew, il cui partito, il PAP, ha conquistato nelle elezioni del 2 sett. 1972 tutti i seggi in palio. Lee Kwan Yew ha dato alla politica estera un orientamento filo-occidentale; all'interno ha preso misure repressive nei confronti dell'opposizione di sinistra, onde il PAP ha dovuto ritirarsi (maggio 1976) dall'Internazionale socialista. Ciò nonostante ha rivinto tutti i seggi in palio nelle elezioni generali del 23 dic. 1976.
Bibl.: P. Fistiè, Singapour et la Malaisie, Parigi 1960.