Singapore
(XXXI, p. 844; App. II, ii, p. 834; III, ii, p. 749; IV, iii, p. 335; V, iv, p. 778)
Popolazione e condizioni economiche
di Guido Barbina
La popolazione, che nel 1998, secondo stime ONU, ammontava a 3.476.000 ab., conserva una marcata disomogeneità etnica. Il gruppo dominante è quello cinese (che costituisce anche la componente più attiva nell'economia del paese), seguito da quelli malese e indiano.
L'economia ha subito negli ultimi anni una rapida evoluzione, con una crescita del PIL così elevata (6,9% all'anno, contro un aumento annuo della popolazione del 2,2%) da portare il minuscolo Stato a una posizione di primato in Asia. L'agricoltura è insignificante, ma l'industria, specializzatasi nelle tecnologie più avanzate utilizzando manodopera a bassi costi, ha avuto un'espansione eccezionale.
In tale settore il paese ha gradualmente abbandonato le fasi produttive a elevato impiego di manodopera, per attività che esigono competenze specializzate. S. ha raggiunto, insieme alla Malaysia, posizioni di primo piano, a livello mondiale, nell'industria elettronica (specie in comparti specializzati di progettazione meccanica) e nella chimica di base, utilizzando una fitta rete di relazioni informali fra tecnici, imprese e università che operano nei due paesi.
Anche l'attività finanziaria rimane importante, con la presenza di una borsa molto attiva e di numerose banche. Ma S., che con la Repubblica di Corea, Taiwan e l'ex colonia britannica di Hong Kong appartiene al gruppo delle '4 tigri asiatiche' (i quattro paesi dell'Asia con maggiore sviluppo economico) e che fa parte dell'ASEAN (Association of South East Asian Nations), fra il 1997 e il 1998 ha subito le conseguenze di una crisi finanziaria provocata dal forte indebitamento con l'estero e dalle tensioni speculative che ne sono derivate. Fra i paesi aderenti all'ASEAN, S. risulta il più fortemente dipendente da investimenti diretti esteri (attratti soprattutto dalle risorse locali di capitale umano e infrastrutture) e dall'importazione di materie prime e attrezzature di base per la produzione di beni di consumo.
bibliografia
The Economic Intelligence Unit, Country report. Singapore, London 1993.
Regional economic strategies in East Asia, ed. F. Gipoulouse, Tokyo 1994.
W.G. Huff, Turning the corner in Singapore's developmental state?, in Asian survey, 1999, 2, pp. 214-42.
Storia
di Paola Salvatori
La politica paternalista e autoritaria inaugurata dal People's Action Party (PAP) alla fine degli anni Settanta non subì nei decenni successivi sostanziali mutamenti. Il relativo dissenso politico emerso nel corso degli anni Ottanta non intaccò infatti l'egemonia del PAP, che accentuò le misure repressive e mantenne un rigido controllo sui mezzi di informazione. Lee Kuan Yew, leader del PAP e primo ministro dal 1959, continuò a esercitare una forte influenza pur avendo lasciato nel 1990 la guida del governo e nel 1992 la direzione del partito, assunte entrambe da Goh Chok Tong.
La stabilità interna, la disponibilità di manodopera a basso costo e una politica di incoraggiamento degli investimenti esteri contribuirono a creare, nel corso degli anni Novanta, un significativo sviluppo economico che consentì al governo di ridurre la pressione fiscale, di ampliare gli investimenti nel settore scolastico e di incrementare gli interventi sociali. Anche a tale politica fu dovuta la crescita dei consensi registrata dal PAP nelle elezioni legislative tenutesi nel gennaio 1997 (il partito passò dal 60% dei voti conquistati nel 1991 al 65%), cui contribuì il mancato accordo delle forze di opposizione che si presentarono frammentate e divise.
Sul piano internazionale il governo cercò di migliorare i rapporti con i paesi del Sud-Est asiatico. Nel 1995 siglò con la Malaysia un patto di cooperazione militare e un accordo sui confini delle acque territoriali, che poneva fine a una disputa quindicennale, avviando parallelamente un'intensa cooperazione economica. Anche le relazioni con l'Indonesia furono intensificate, mentre divennero tesi i rapporti con le Filippine. La condanna a morte di una cittadina filippina accusata di duplice omicidio provocò infatti nel 1995 la dura reazione di Manila, che interruppe bruscamente le relazioni diplomatiche con Singapore. Riallacciati solo nel 1996, i rapporti tra i due Stati migliorarono negli anni successivi e a partire dal 1998 si intensificarono gli scambi commerciali nel quadro di una generale ripresa dell'economia di S. che cominciava a superare - grazie anche all'adozione di misure volte a razionalizzare il sistema creditizio (febbraio 1998) - la grave crisi finanziaria che l'aveva colpita nel 1997. Nell'agosto 1999 il governo, ritenute superflue le elezioni avendo ammesso un solo candidato, proclamò presidente della Repubblica S.R. Nathan, confermando in tal modo la rigidità del sistema politico.
bibliografia
Managing political change in Singapore. The elected presidency, ed. Kevin Tan, Lam Peng Er, London-New York 1997; Singapore towards a developed status, ed. Linda Low, Oxford 1999.