SINECHIA (dal gr. συνέχεια "continuità")
Aderenza anormale istituitasi tra organi o parti di organi, oppure tra organi e pareti delle cavità del corpo. È la conseguenza, non sempre necessaria però, di processi infiammatorî. Se l'aderenza si forma fra tutta la superficie di un organo e tutta la superficie corrispondente della cavità in cui l'organo è contenuto (si ricorda, p. es., tutta la superficie viscerale e la parietale del pericardio, o delle pleure, ecc.) si ha la sinfisi totale con la scomparsa della cavità sierosa.
Le sinechie, che talvolta sono rappresentate da cordoni o da lamine di varia lunghezza e spessore (briglie cicatriziali), possono essere causa di disturbi funzionali, la cui gravità è in rapporto con l'organo interessato e con l'estensione e il carattere della sinechia stessa; p. es. sinechie pericardiche possono ostacolare i movimenti del cuore, briglie cicatriziali del peritoneo possono determinare o favorire occlusioni intestinali, ecc.
Le sinechie sono costituite da tessuto connettivo. La loro formazione è preceduta sempre da essudazione fibrinosa che unisce le parti; poi, dal pre-esistente connettivo delle parti stesse, si neoforma un connettivo giovane che sostituisce la fibrina (processo impropriamente detto di "organizzazione della fibrina"); questa viene fluidificata per opera di enzimi del plasma o linfa interstiziale, oppure di elementi leucocitarî, e quindi riassorbita. Col tempo il connettivo giovane si trasforma in connettivo fibroso che si coarta. In questo si possono trovare normali infiltrazioni calcaree e qualche volta vere ossificazioni.