sincronia In linguistica, termine introdotto da F. de Saussure per indicare, in opposizione a diacronia, il tipo di rapporto che corre tra gli elementi costitutivi di una lingua quando si prescinda dalla loro origine e dalla loro evoluzione, vale a dire dal fattore tempo. Il modo di essere degli elementi considerati in s. è un diversificarsi reciproco e complesso secondo un gioco preciso di coordinate che formano un sistema. Intere classi di fenomeni sono percepibili solo in s., come nell’inglese moderno la distinzione tra singolare e plurale, costituita nella serie foot/feet, tooth/teeth, goose/geese dall’opposizione uu (o u) /ii, che è perciò un fenomeno indipendente, come valore e funzione, dai fatti diacronici che hanno portato a questa differenziazione del plurale dal singolare. Nella definizione di de Saussure, linguistica sincronica (opposta a linguistica diacronica) è dunque quella che studia gli elementi costitutivi e i principi fondamentali del sistema di una lingua in un determinato momento.