LEWIS, Sinclair (XXI, p. 23)
Scrittore americano, morto a Roma il 10 gennaio 1951.
L'attività letteraria del L. continuò, anche se non progredì, nell'ultimo ventennio della sua vita. Con Ann Vickers (New York 1933) L. passava dalla tecnica realistica della fase precedente ad un periodo di esperimentalismo, come poi nel romanzo successivo, Work of art (ivi 1934). Più interessante, almeno per il contenuto e per il suo valore etico, è It can't happen here (ivi 1934), denuncia del pericolo fascista negli S.U.A. Seguirono altri due romanzi, Prodigal parents (ivi 1938) e Bethel Merriday (ivi 1940) nei quali L. si allontana ancora di più dal conformismo del pensiero americano corrente. Con Gideon Planish (ivi 1943) e Cass Timberlane; a novel of husbands and wives (ivi 1945) tornava al tono dei suoi romanzi più fortunati. Gli ultimi due romanzi, God-seeker (ivi 1949) e World so wide (postumo, ivi 1951), formano una sorta di epilogo alquanto scialbo, della sua produzione.
Bibl.: C. Van Doren, Sinclair Lewis, a biographical sketch, New York 1933; J. Gray, On second thought, Minneapolis 1946; E. M. Forster, Abinger harvest, New York 1936; Jay Lewis, Other men's minds, ivi 1948; V. Woolf, Moment, and other essays, ivi 1948; H. S. Commager, American Mind, New Haven 1950.