SIMOS (Σῖμος)
Nome di satiro, documentato molto frequentemente, che deriva dall'aggettivo σιμός (camuso). La sua etimologia ne spiega la diffusione, ben addicendosi questo nome ai satiri, in quanto la caratteristica fisica del naso schiacciato era considerata dagli antichi prova di sensualità sfacciata (Arist., Physiogn., 61, p. 811 b; Förster, Scriptores physiognomonici graeci et latini, Lipsia 1898, ii, p. 71; 153, 203).
Compare in scene di danza con sileni e menadi sull'anfora calcidese di Leida, Rijksmuseum 1626 da Vulci, sul cratere calcidese di Bruxelles, Museo del Cinquantenario A 135 da Vulci, e sull'anfora panatenaica di Napoli 3235 da Ruvo, della maniera del Pittore di Meidias. Più frequentemente figura in scene che hanno Dioniso per protagonista. Come componente del corteo del dio lo troviamo sul cratere a volute di Ruvo, Collezione Jatta 1093, del Pittore di Cadmo; sul cratere a campana del Pittore del Deinos a Napoli, 2369 da S. Agata; su di un'anfora, ora perduta, della maniera del Pittore di Meidias. Partecipa con Dioniso al ritorno di Efesto nell'Olimpo sul cratere a calice di Monaco 2384, della cerchia di Polygnotos. Assiste alla consacrazione di un tripode coregico a Dioniso da parte di due Nikai sul cratere a calice di Bologna, PU 286, della maniera del Pittore del Deinos. Compare una seconda volta sul citato cratere di Ruvo, come spettatore della lotta tra Apollo e Marsia. G. Loeschke segnala sul mercato antiquario di Roma 1878, un'anfora attico-calcidese con Dioniso, menadi e sileni, tra cui Simos. Al di fuori del mondo satiresco S. compare, forse come nome di un cavalcante, tra le code e le gambe posteriori di due cavalli che precedono una quadriga sull'idria a figure rosse del primo arcaismo, Monaco 2432, da Vulci (v. anche simades; simaios; sime).
Bibl.: Höfer, in Roscher, IV, 1909-15, c. 882, s. v.; C. Fränkel, Satyr-und Bakchennamen auf Vasenbilder, Halle 1912, passim; Gunning, in Pauly-Wissowa, III A, 1927, c. 199, s. v., n. 2. Anfora di Leida: A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino 1927, p. 7, n. 2, tavv. 2-5. Cratere di Bruxelles: A. Rumpf, op. cit., p. 13, n. 13, tavv. 27-30; C. V. A., Belgique, 2, 1937, III E i, tav. i. Anfora di Napoli 3235: J. D. Beazley, Red-fig., p. 835, n. 10. Cratere di Ruvo: Furtwängler-Reichhold, II, p. 329, fig. 107; J. D. Beazley, op. cit., p. 803, n. i (Ruvo); H. Metzger, Les représentations dans la céramique attique du IVe siècle, Parigi 1951, p. 24, n. 3. Cratere di Napoli 2369: J. D. Beazley, op. cit., p. 791, n. 24. Anfora perduta: J. D. Beazley, op. cit., p. 835, n. 11. Cratere di Monaco 2384: J. D. Beazley, op. cit., p. 699, n. 72. Cratere di Bologna: J. D. Beazley, op. cit., p. 793, n. 13. Mercato antiquario di Roma: C. Frankel, op. cit., pp. 21; 84, 85. Idria di Monaco 2423: J. D. Beazley, op. cit., p. 30, n. i (Monaco).